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L’Ue boccia Napoli. “E’ invasa dai rifiuti come nel 2008″. E intanto il decreto è scomparso…

22 novembre 2010 0 commenti

_RIFIUTIGli ispettori della Commissione Europea, a Napoli per la questione rifiuti, hanno condannato la situazione attuale che sta vivendo la città. «Due anni dopo la situazione non è cambiata di molto. Napoli è invasa dai rifiuti e non ha ancora un piano per la differenziata». Lo ha detto Pia Bucella, capo degli ispettori dell’Unione europea. Dopo un giro in città i commissari hanno avuto una serie di incontri alla Regione Campania.  I commissari europei hanno tenuto un incontro presso l’assessorato all’Ambiente guidato da Giovanni Romano. Poi, dopo un paio d’ore, si sono spostati presso la giunta regionale della Campania a Santa Lucia dove con l’assessore Romano hanno incontrato per circa mezz’ora il presidente della Campania Stefano Caldoro. «Ci siamo concentrati su come la Regione intenda -ha proseguito Bucella- dare risposte alla sentenza della Corte europea».  Sul tema delle discariche, il capo degli ispettori ha poi sostenuto che «non sta a noi pronunciarci sulle cave ma dobbiamo accertarci che la nuova direttiva sia rispettata in tutte le procedure che verranno decise; ogni sentenza della Corte va eseguita in 12-24 mesi ma in casi lunghi e complessi che comprendono una rete di infrastrutture, questo periodo può essere prolungato».

Ma la Campania può scordarsi i fondi europei se non avviera un cocreto piano di gestione.  “Siamo favorevoli a liberare i fondi  _ da detto il capo degli ispettori _ ma solo quando ci sarà un Piano di gestione adottato e implementato”.  “Non basta un Piano sulla carta – ha aggiunto – ma deve essere realizzato fattivamente”. Bucella ha spiegato che, fino a questo momento “non ci sono state” multe, ma “ogni sentenza della Corte di giustizia deve essere eseguita in 12-24 mesi. Non è immaginabile – ha concluso – che passino altri 15 anni”.

“Dagli ispettori dell’Unione Europea _ osserva Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd _ arriva una drammatica e scontata conferma. Berlusconi non ha fatto nessun miracolo e spenti i riflettori della propaganda e’ chiaro che la questione dei rifiuti in Campania e’ tutt’altro che risolta”.  Insiste Realacci: “Fatica a decollare la raccolta differenziata con percentuali ancora troppo basse e lontane da standard accettabili. Si continua ad inseguire affannosamente la ricerca di siti per realizzare le discariche. E’ traballante e insufficiente l’impianto del termovalorizzatore di Acerra. Sono quasi assenti gli impianti di compostaggio e questa mancanza penalizza fortemente i comuni virtuosi che effettuano la raccolta differenziata. Per uscire dall’emergenza sono queste le questioni che vanno affrontate e risolte. Per far questo serve responsabilita’ da parte di tutti- conclude l’esponente del Pd- mentre serve a poco annunciare miracoli davanti alle telecamere”.

IL QUIRINALE: MAI RICEVUTO IL DECRETO LEGGE

E intanto scoppia il giallo del decreto legge che sarebbe stato approvato all’ultimo consilio dei ministri ma che non è mai giunto sul Colle.

 ”La Presidenza della Repubblica _ ha reso noto il Quirinale _  non ha ricevuto e non ha quindi potuto esaminare, ne’ prima ne’ dopo la riunione del Consiglio dei Ministri di giovedi’ 18 novembre, il testo del decreto-legge sulla raccolta dei rifiuti e la realizzazione di termovalorizzatori in Campania, che sarebbe stato definito dal Governo”. ”Il Capo dello Stato si riserva pertanto ogni valutazione sui contenuti del testo quando gli verra’ trasmesso”.  

 Il decreto legge per l’emergenza rifiuti aveva ricevuto il via libera dal Consiglio dei ministri nella riunione del 18 novembre scorso. Il testo introduceva ”misure volte ad accelerare la realizzazione di termovalorizzatori” in Campania, attribuendo al presidente della Regione Stefano Caldoro ”poteri commissariali”, cosi’ come si leggeva nel comunicato di palazzo Chigi diffuso al termine della riunione.  Il dl si propone di ”assicurare il superamento della criticita’ rifiuti in Campania”. Tra l’altro il decreto contiene ”la cancellazione delle discariche di Terzigno-Cava Vitiello, Andretta, Serre-Valle della Masseria”.  Per i lavoratori dei Consorzi in esubero, veniva ”autorizzato l’accesso alle procedure di mobilita’ presso gli impianti provinciali”. E verranno ”stanziati fondi a valere sul Fas per la copertura degli oneri per l’impiantistica e le misure di compensazione ambientale”. Ma il decreto si è perso per strada…