San Pietroburgo: tutti uniti per salvare la tigre
I Governi riuniti al vertice sulla tigre di San Pietroburgo hanno assunto un “importante impegno” per salvare la tigre, arrivando a “l’approvazione di un Piano globale per il recupero della Tigre”. Lo fa sapere il Wwf, spiegando che si tratta di “una dichiarazione d’intenti dei capi di Governo” per realizzare gli impegni assunti e “stabilire come finanziare e monitorare il Piano”. Infatti, se l’obiettivo e’ “salvare le tigri dall’estinzione e raddoppiare il loro numero entro il 2022”, va detto che per realizzarlo “servono ingenti finanziamenti, per i quali dovra’ mobilitarsi l’intera comunita’ internazionale”.
Intato pero’ “la strada e’ stata definita”, commenta Massimiliano Rocco, responsabile Specie e Traffic del Wwf Italia. A suo giudizio “questo summit ha fornito la risposta necessaria e siglato l’impegno assunto ad alto livello da parte dei diversi Paesi che ancora ospitano popolazioni di tigre”, ma adesso “i governi devono mantenere l’entusiasmo politico dimostrato e portare avanti questo importante slancio globale per la tigre”.
Il Piano globale, ricorda l’associazione del Panda, e’ stato elaborato in oltre un anno di lavori dagli Stati che ancora ospitano le tigri, in collaborazione con la Banca mondiale, il Fondo globale per l’ambiente. Ha una durata di 12 anni, “prevede la creazione di un primo fondo di 127 milioni di dollari e un ampio pacchetto di azioni per aiutare le tigri a riprendersi da decenni di bracconaggio e distruzione degli habitat forestali”. I costi di questo primo passo “sono stati in larga parte coperti dagli stessi Stati-range della tigre”. Ma per realizzare tutti gli obiettivi “servono ancora 350 milioni di dollari”, che la comunita’ internazionale “si deve impegnare a trovare e rendere disponibili”.