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Cancun: 80 accademie mediche chiedono azioni concrete, ora

27 novembre 2010 0 commenti

Contro l’immobilismo dei grandi della Terra, che sulla lotta ai cambiamenti climatici segnano il passo da anni, scendono in campo di nuovo gli scienziati di tutto il mondo, a ricordare come le emissioni di CO2 non siano solo dannose per l’ambiente, ma anche per la salute delle persone.

theLancetHealthL’appello dell’Inter Academy Medical Panel (Iamp), pubblicato dalla rivista Lancet, sara’ presentato ufficialmente dall’ Organizzazione Mondiale della Sanita’ alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP 16, che si aprira’ il 29 novembre in Messico a Cancun, per cercare di incitare i politici all’azione dopo che hanno ‘bruciato’ gia’ diversi summit senza prendere decisioni.

”Questo appello contiene misure molto semplici e di basso costo, ma che hanno un impatto enorme dal punto di vista delle vite salvate – spiega Mario Stefanini, accademico dei Lincei e membro italiano dello Iamp, che riunisce circa 80 accademie di tutto il mondo – noi speriamo che abbia un impatto forte sui politici, perche’ non propone di smettere del tutto certi comportamenti devastanti per l’ambiente, ma solo di modificarli”.

Tra le soluzioni individuate dagli esperti c’e’ l’ introduzione di 150 milioni di forni da cucina a bassa emissione in India, che potrebbe prevenire circa 2 milioni di morti premature causate dall’esposizione a inquinanti domestici e ridurre l’emissione di gas serra. Inoltre la riduzione dell’uso delle auto private in citta’ e la promozione di forme di mobilita’ alternative, come andare in bicicletta o camminare, oltre a far risparmiare CO2 farebbero diminuire il numero di malattie croniche. I costi delle misure sarebbero poi compensati dai risparmi per i sistemi sanitari. ”Molti considerano i cambiamenti climatici soprattutto come una minaccia all’ambiente – spiega Looi Lai Meng, Co-Chair dell’Iamp – e sono meno consapevoli dei problemi per la salute. Inoltre, gli abitanti dei paesi piu’ poveri, che sono meno responsabili delle emissioni di gas serra, sono i piu’ vulnerabili e subiscono le maggiori minacce alla loro salute”.

Gli studi che hanno quantificato gli effetti sulla salute dei cambiamenti climatici sono ormai molti: la rivista Lancet, ad esempio, ha calcolato che gia’ nel 2000 l’innalzamento della temperatura aveva causato 150mila vittime, concentrate nei paesi in via di sviluppo, a causa dell’aumento di malaria, malnutrizione, diarrea e decessi provocati da inondazioni. Ma oltre che nel sud del mondo, gli effetti si vedranno anche in occidente: ”Molti vettori di malattie sono insetti – spiega Andrew Bourroughs, esperto di virus ‘esotici’ del Royal Free Hospital di Londra, a margine del congresso della Societa’ Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) – che con l’ aumentare delle temperature trovano sempre nuovi luoghi dove proliferare, portando con se’ gli agenti infettivi. Un mondo che si sta scaldando da’ molte piu’ chance a malattie come la malaria o il dengue di diffondersi”.