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Clima, al via la conferenza Onu a Cancun: “Serve un compromesso”

28 novembre 2010 0 commenti

Clima”Cancun sarà un successo, se le parti faranno un compromesso” è questo l ‘ottimista messaggio lanciato dal segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima (Unfccc), Christiana Figueres, alla vigilia della conferenza Onu che si aprirà domani a Cancun, in Messico, alle 10 ora locale (le 17 ora italiana) e durerà fino al 10 dicembre.

La scorsa conferenza sul clima, quella di Copenaghen, era stata caricata di aspettative e si era conclusa con un sostanziale fallimento: ha messo a punto il piano operativo sugli aiuti finanziari ai paesi emergenti e in via di sviluppo per far fronte alle conseguenze del riscaldamento globale e per rinunciare e sostituire tecnologie ‘sporche’ con tecnologie meno inquinanti, ma non ha raggiunto un accordo su impegni precisi che i paesi devono prendere né ha fissato i paletti sulle emissioni di Co2 del dopo Kyoto.

Quello di Cancun è l’annuale _ ormai il sedicesimo _ appuntamento globale per i negoziati sul clima, e si spera che riesca fa ornire un contributo per il  dopo-protocollo di Kyoto, che scade nel 2010. Obiettivo di fondo: contenere il riscaldamento globale entro il limite dei 2 gradi, come ribadito a Copenaghen l’anno scorso. Obiettivo che richiederebbe azioni significative e volontà politica. Tutte cose che fuori dall’Europa sono merce rara.

Secondo la Figueres, tutti i paesi partecipanti ”dovranno rendere le loro aspettative più equilibrate, per far sì che ciascuno torni a casa con un risultato positivo: questa è la natura degli accordi multilaterali ed è quello che deve accadere anche con il clima”. Per il segretario esecutivo dell’Unfccc esistono ancora ”lacune da colmare a livello politico”, per capire come andare avanti nei tagli delle emissioni, decidere cosa fare con il Protocollo di Kyoto e come legare i target nazionali e le azioni di governo annunciati, in particolare quelli dei paesi industrializzati.

Nello specifico, la conferenza Onu dovràina intesa su questioni come l’adattamento, le foreste e la cooperazione tecnologica. Perché il pacchetto sia bilanciato però, ”qualsiasi accordo deve anche occuparsi degli sforzi di mitigazione (cioè di riduzione delle emissioni, ndr) sia da parte dei paesi industrializzati, sia da parte dei paesi in via di sviluppo, che hanno già messo sul tavolo i loro intenti”. Anche se un accordo a Cancun, ”non risolverà tutto il problema – ha detto il segretario della Convenzione Onu sul clima – può dare un nuovo ritmo ai negoziati”.

Il clou del summit è previsto dal prossimo 7 dicembre: alla sessione ministeriale si attende infatti la partecipazione dei ministri dell’Ambiente di 194 paesi in vista dell’adozione finale di ‘decisioni e conclusioni’ prevista per la mattina del 10 dicembre. Ammesso che ci siano, naturalmente