Clima, conferenza Onu. Ue: “No a una Copenaghen bis”
L’Unione europea ”mira ad un pacchetto di decisioni equilibrato, ma anche ambizioso”. Questo il messaggio del commissario europeo per il Clima, Connie Hedegaard, all’Assemblea di Strasburgo, in vista della Conferenza Onu sul clima, al via oggi fino al 10 dicembre a Cancun in Messico.
Secondo Hedegaard infatti, l’ipotesi di un ”accordo giuridicamente vincolante”, il leit motiv della precedente conferenza Onu di Copenaghen, è tramontata da tempo. L’idea è quella di avere un approccio realistico e lasciare sul tavolo dei negoziati le questioni, soprattutto tecniche, su cui i negoziatori sanno che è già possibile trovare un accordo, dalla questione dell’adattamento a quella della tecnologia, ma anche sulla partnership Redd+, il programma internazionale che si occupa di contrastare la deforestazione dei Paesi in via di sviluppo.
”Siamo stati i primi – ha spiegato Hedegaard – a proporre un approccio graduale, sulla base dell’accordo di Copenaghen, per mantenere lo slancio verso Cancun”. ”Dal punto di vista europeo – ha aggiunto – insisteremo sulla necessità di ancorare gli impegni di riduzione delle emissioni ad un testo, promuovere il mercato del carbonio e soprattuto decisioni su adattamento, tecnologia, finanziamento e capacity building”.
Quanto ad un possibile impegno per un secondo periodo del protocollo di Kyoto, ”l’Ue – ha precisato il commissario europeo – deve rimanere ferma sui suoi impegni e sollecitare altri paesi ad aumentare il loro livello di ambizioni”. Per Hedegaard, il periodo post 2012 ”è fondamentale per l’integrità ambientale e il futuro regime dei cambiamenti climatici. L’Ue da sola non può sostenere da sola questo impegno, non sarebbe credibile: dobbiamo chiedere ai partner di assumersi le proprie responsabilità”. E su questo fronte qualche progresso c’è. ”La mia impressione – ha aggiunto – è che queste nostre argomentazioni, piano piano, si stanno facendo strada”.