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Clima, su il sipario a Cancun. Ue: “Necessaria la volontà politica”

29 novembre 2010 0 commenti

Global WarmingSi è aperta ufficialmente a Cancun in Messico la 16ma Conferenza dell’Onu sul clima (Cop 16). La conferenza di Cancun durerà dodici giorni, con l’ambizione di ridare slancio e credibilità a negoziati dopo la delusione di Copenaghen, un anno fa. Su più di 190 Paesi attesi, 132 erano rappresentati alla cerimonia d’apertura. Come dire che 58 nazioni non hanno neppure partecipato alla inagurazione dei lavori, e non è un gran bel segno. La Cop 16 è comunque  un appuntamento cruciale tentare di fare un salto di qualità alla lotta al cambio climatico e mantenerla _ cosa per nulla scontata _ dentro la cornice multilaterale delle Nazioni Unite.

”La lezione piu’ importante che abbiamo avuto da Copenaghen e’ che non c’e’ un accordo miracoloso che puo’ risolvere il problema del cambiamento climatico”, ha detto il segretario esecutivo della Convenzione Onu sul clima (Unfccc), Christiana Figueres. Il che è un modo elegante per dire che sarà necessario fare buon viso a cattivo gioco e ridimensionare gli obiettivi.

L’obiettivo di Cancun e’ quello di ”porre le fondamenta” di un’architettura efficace, e di aiutare i piu’ vulnerabili a far fronte all’impatto inevitabile dei cambiamenti climatici, ha ribadito l’esponente Onu. La tabella di marcia non riaprirà le grandi questioni affrontate a Copenaghen e terreno di grande battaglia, come quella sul target di contenere il riscaldamento globale entro i due gradi, ma passare all’azione su alcuni fronti: il quadro di riferimento in materia di adattamento ai cambiamenti climatici; il meccanismo per la cooperazione tecnologica, per la condivisione del know how fra Nord e Sud del Pianeta; un aumento della capacita’ di gestire il fenomeno (capacity building) tramite le istituzioni; la riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado nei paesi in via di sviluppo. Uno dei temi chiave per i negoziati sara’ quello dei finanziamenti ai paesi poveri, a partire dal fondo ”Fast start” dell’Ue del periodo 2010-2012.

In particolare, la Ue, primo donatore mondiale, presenterà a Cancun una relazione completa e trasparente sui finanziamenti rapidi (fast start) concessi a sostegno dei paesi in via di sviluppo. La Ue ha preso impegni per 2,4 miliardi di euro nel 2010. Al momento, ha raggiunto la cifra di 2,2 miliardi di euro, in quanto mancano i 200 milioni promessi dall’Italia. La Hedegaard si è mostrata fiduciosa: ”Per quest’anno c’è ancora una piccola sfida che dobbiamo vincere, ma per l’anno prossimo stiamo già realizzando quanto promesso”.

E l’Europa preme anche sul fronte del negoziato. ”Occorre che alla conferenza di Cancun si realizzino progressi, altrimenti il processo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici rischia di perdere slancio e rilevanza”, ha messo in guardia la commissaria Ue al clima, Connie Hedegaard.

”Nessuno fino ad oggi è riuscito a trovare un altro forum più efficace. Pertanto a Cancun è cruciale che si compiano progressi sostanziali. Riteniamo sia possibile – ha detto la Hedegaard – se tutte le parti daranno prova della necessaria volontà politica”. Il che sinora non è stato. A Cancun l’Unione Europea, ha ribadito il commissrio, insisterà per giungere ad un accordo ”su un insieme equilibrato di decisioni che potrebbero aprire la strada all’istituzione in tempi rapidi di un quadro internazionale giuridicamente vincolante e a interventi concreti e immediati sul clima”, ha riferito la Hedegaard.

Dal fronte della scienza arrivano pero’ notizie poco confortanti: secondo uno studio britannico mantenere il riscaldamento globale sotto il livello dei 2 gradi, limite assunto come impegno a Copenaghen, non e’ piu’ realistico, mentre e’ molto piu’ probabile che nel giro di qualche decina d’ anni si tocchera’ un aumento di temperature pari a 4 gradi causando gravi danni, soprattutto la migrazione di migliaia di persone costrette a spostarsi per la mancanza di cibo e acqua.