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Energia nucleare, Alberto Clò: “Per ripartire ci vuole un’ampia convergenza politica”

3 dicembre 2010 0 commenti

nucleo_atomoPer l’atomo in Italia “sarà una via crucis”. Lo dice Alberto Clo’, esperto di energia, docente universitario, ex ministro dell’Industria, membro del Cda Eni e presidente dell’istituto di ricerca Rie, in un’intervista alla ‘Stampa’. “Io ho contato una cinquantina di adempimenti amministrativi perche’ si apra il primo cantiere- dice Clo’- decreti, regolamenti, decreti attuativi che devono essere approvati da circa un centinaio di decisori”. Dopo due anni e mezzo dall’inizio del cosiddetto ‘rinascimento nucleare’, “di questi passaggi ne sono stati superati tre o quattro”. Il nucleare, rincara la dose Clo’, “non e’ morto per colpa del referendum” del 1987, “era gia’ moribondo” e “non e’ enfatizzando le le virtu’ del nucleare che si racoglie il consenso, ma spiegando le difficolta’, recuperando la credibilita’ perduta, spiegando chi e’ che paga. La propaganda non basta”.

Il piano di rientro nel nucleare deciso dal governo affronta “difficolta’ politiche- rileva l’esperto all’indomani della bocciatura di uno dei membri dell’Agenzia di sicurezza nucleare, snodo decisivo del progetto- perche’ se non c’e’ una base ampia di consenso, bipartisan, diffusa, finisce come con il Ponte di Messina. Sara’ un’altra occasione persa”. Le centrali atomiche, sottolinea Clo’, “non si fanno con gli eserciti. E come si puo’ promettere che i prezzi si ridurranno del 20-30%, che faremo in un decennio 12 centrali, che lo stato non ci mettera’ un euro?”.

Alberto Clo’  spiega come il sovvenzionamento, che a suo giudizio inevitabilmente le centrali dovrano ricevere, sia “il punto crucile. Se ci fossero imprese che ritengono di realizzare centrali rischiando del loro, benissimo. Se invece non e’ cosi’- e non e’ cosi’ visto che in tutto l’Occidente ci sono solo 5-6 cantieri aperti- allora da contribuente vorrei capire che garanzie chiedono Enel-Edf (l’unica cordata attualmente esistente per la realizzazione delle centrali nucleari, ndr) sui costi, sui prezzi, sui ritardi nelle opere”. Garanzie “costose- conclude Clo’- che dovra’ fornire lo stato”.