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Cancun, il mattinale. Nella quinta giornata ancora troppi tatticismi

5 dicembre 2010 0 commenti
bottigliaMolto lavoro, ancora pochi risultati concreti. Neanche nella giornata del 3 dicembre si è avuta una riunione informale della COP.  Sono proseguiti invece i lavori dei numerosi “contact groups” o gruppi di lavoro tematici, istituiti sia dagli organi di supporto tecnico-scientifico, quali SBI e SBSTA, sia dai gruppi di lavoro incaricati di redigere le due bozze di trattato: AGW-LCA per il trattato di lungo periodo ed il gruppo AGW-KP per il Protocollo di Kyoto emendato da prorogare al 2020.

Il punto di maggior rilievo è stata la consultazione informale di tutti i paesi COP sugli esiti del negoziato, dalla quale è emerso che poco è cambiato rispetto a Copenhagen, come è riportato con maggiori dettagli qui di seguito.

Da rilevare che anche il famoso “pacchetto bilanciato” di Cancun, un numero minimale di miniaccordi, non sembra ancora pronto. Fra gli eventi collaterali vanno segnalate:
– la presentazione di una proposta  dell’Università di Oxford e della Brown University di riforma dei meccanismi di finanziamento e di contabilizzazione utilizzati dalla UNFCCC e dal protocollo di Kyoto;
– i chiarimenti ed i suggerimenti forniti dal GEF della World Bank su come accedere ed essere accreditati al Fondo di adattamento del Protocollo di Kyoto.


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Consultazione informale delle Parti della UNFCCC (informale COP). Questa riunione è stata convocata dal gruppo di consultazione presieduto da Michael Zammit Cutajar (Malta) per discutere e concordare le possibili forme dei trattati che si stanno mettendo a punto (trattato di lungo termine AGW-LCA, e protocollo di Kyoto emendato AGW-KP) e sugli esiti del negoziato. Questa consultazione mirava a valutare il livello di consenso sulla forma finale del nuovo, o dei nuovi trattati, e sulla loro natura (legalmente vincolante o non legalmente vincolante) legale del nuovo trattato, comprese anche le caratteristiche degli impegni di riduzione delle emissioni per i paesi industrializzati e in via di sviluppo.

Nella discussione che ne è seguita, i vari Paesi hanno, in pratica, riproposto, senza significative variazioni le stesse posizioni espresse nella precedente Conferenza di Copenhagen e che si possono così riassumere

–       quella di Grenada, a nome dei paesi AOSIS e quella espressa  da molti paesi poveri, per due protocolli legalmente vincolanti: un protocollo che potrebbe essere l’attuale trattato AGW-LCA, oppure (in alternativa) che fa capo al trattato AGW-LCA e l’altro protocollo che riguarda il protocollo di Kyoto emendato;
–       Quella della Cina, India e paesi G-77, per due trattati distinti: di cui un trattato, il protocollo di Kyoto, rimane legalmente vincolante per i paesi industrializzati, e l’altro, quello di lungo periodo AGW-LCA che non è non legalmente vincolante, ma, in ogni modo, non meno vincolante se supportato da una chiara decisione COP, allo stesso modo di quanto era avvenuto nel passato per gli impegni derivanti, per esempio, dagli accordi di Marrakesh, dal Mandato di Berlino, fino a quelli più recenti riguardanti la “road map di Bali”;
–       quella della Unione Europea e della maggior parte dei paesi industrializzati, per un trattato unico omnicomprensivo, e legalmente vincolante per tutti, e cioè quello costruito dal AGW-LCA, nel quale confluisce parte o tutto il protocollo di Kyoto emendato.

Il Presidente Michael Zammit Cutajar alla fine della discussione ha fatto notare che, le posizioni espresse sono alternative fra di loro e appaiono, pertanto, inconciliabili. Ha fatto notare, inoltre, che rispetto a Copenhagen, non sembra esserci alcun progresso, nè appare evidente la volontà di convergere verso una posizione comune nonostante le numerose esortazioni che vengono dalle istituzioni internazionali e dalla società civile. Prende, quindi atto, che manca una base di convergenza e riferirà alla Presidenza della COP. La situazione è tale che tutta questa materia dovrà necessariamente slittare alla prossima Conferenza in sud Africa alla fine del 2011. Nel corso del 2011, comunque, saranno convocate sessioni negoziali intermedie per tentare di giungere ed una posizione consensuale comune sulla forma del o dei trattati, e sugli esiti finali di tutto il negoziato in corso.

I nuovi impegni dei paesi industrializzati nell’ambito del Protocollo di Kyoto emendato (contact group di AGW-KP). La riunione è stata, in pratica, finalizzata a fare il bilancio dei risultati ottenuti sui vari temi trattati anche negli altri contact groups. Ci sono progressi su varie questioni, tra cui migliori definizioni sull’uso del suolo, i cambiamenti di uso del suolo e la forestazione, che comprendono anche la produzione agricola e la protezione delle aree umide, ma anche la messa a punto un più largo ventaglio di opzioni sui meccanismi flessibili, entro cui la CMP dovrà decidere anche l’opzione riguardante la CCS (carbon capture and storage). Nessun progresso sussiste, invece, sulle questioni riguardanti l’entità delle riduzioni delle emissioni, l’anno di riferimento per tali riduzioni, possibile rapporto fra entità delle riduzioni da effettuare in ambito nazionale ed entità delle  riduzioni da acquisire attraverso crediti. Il Presidente del gruppo AGW-KP: John Ashe (di Antigua e Barbuda) preaprerà una nuova bozza degli emendamenti al protocollo di Kyoto da sottoporre anche ai capi di stato e di governo che interverranno a partire dal pomeriggio del 7 dicembre.

Azioni di mitigazione con l’integrazione del REDD+ di lotta alla deforestazione (contact group del AGW-LCA). Per i paesi in via di sviluppo che intendono usare il meccanismo REDD+ di lotta alla deforestazione ed al degrado delle foreste, le misure REDD+ devono far parte integrante dei loro piani di azione nazionale di mitigazione (NAMA), che, se approvati sono elegibili ai finanziamenti che saranno resi disponibili ai paesi in via di sviluppo per i loro impegni di riduzione o limitazione delle emissioni di gas serra. Le divergenze  principali (e quindi la mancanza di consenso) stanno nel fatto che, secondo alcuni paesi, i piani NAMA devono essere coordinati e coerenti fra loro a livello sopranazionale per rendere efficace le azioni REDD+, secondo altri, invece, i NAMA devono rispecchiare le diverse esigenze (obiettivi) che esistono nelle diverse e particolari caratteristiche nazionali, che potrebbero essere sottovalutate o perse se condizionate da obiettivi diversi nel quadro sopranazionale di azioni. In pratica, gli obiettivi di minimizzazione delle emissioni, a livello nazionale, potrebbero risultare in contrasto con gli obiettivi di massimizzazione della protezione delle foreste, e di lotta alla deforestazione,  a livello sopranazionale, o viceversa. Tutto ciò inciderebbe anche sui meccanismi di verifica e controllo (MVR) che assumerebbero quindi diversa finalità e diversa valenza. L’argomento dovrà essere approfondito.

Finanza, tecnologia e capacity building (contact group AGW-LCA). Questo gruppo ha preparato un nuovo testo più conciso e più chiaro ma ancora ci sono divergenze sulla capacity buiding e problemi irrisolti sulla gestione finanziaria. Le discussioni dovranno continuare nella prossima settimana e dovrà essere coinvolto anche l’organo di supporto SBI, il quale però sabato chiude i suoi lavori. I relativi aspetti dovranno essere approfonditi, quindi, dopo Cancun.

Preparazione delle conclusioni SBI e SBSTA (contact groups di SBI e SBSTA). I contact groups di SBI e SBSTA si sono riuniti per tirare le conclusioni dei rispettivi lavori e preparare i documenti per le sessioni plenarie conclusive di SBI e SBSTA che saranno tenute nella giornata di sabato 4 dicembre.

A MARGINE

Si attende ormai l’arrivo dei capi di stato e di governo che interverranno nell’assemblea plenaria COP a partire dal pomeriggio del 7 dicembre. Il Segretario Esecutivo della UNFCCC: la signora Christiana Figueres, ha annunciato che, sia John Ashe, Presidente del gruppo AGW-KP, sia Margaret Mukahanana-Sangarwe, Presidente del Gruppo AGW-LCA, prepareranno le nuove bozze rispettivamente del Protocollo di Kyoto emendato e del trattato di lungo periodo da sottoporre ai decisori politici prima del loro intervento nell’assemblea plenaria, per le valutazioni e le indicazioni politiche che vorranno manifestare o dichiarare. La presidente messicana della COP: la signora Patricia Espinosa ha, inoltre, ufficialmente smentito le voci dei giorni scorsi, secondo le quali era in preparazione un “testo messicano” da parte della presidenza. Non ci saranno, insomma,  proposte, testi o altri documenti diversi da quelli UNFCCC o preparati dai delegati UNFCCC. L’errore di  Copenhagen non si ripeterà.

Al di là di questi annunci ufficiali, i delegati nei corridoi si sono chiesti se esista o meno una proposta del “pacchetto bilanciato” di cui aveva parlato Christiana Figueres, segretario esecutivo UNFCCC, e, nel caso esso esista, che cosa sarebbe bilanciato: gli impegni dei paesi in via di sviluppo rispetto a quelli industrializzati, tra il trattato di lungo periodo ed il protocollo di Kyoto emendato, tra interessi economici dei paesi sviluppati ed interessi economici di quelli in via di sviluppo, o cos’altro? Se il bilanciamento riguarda gli argomenti su cui si è giunti al consenso, molti hanno osservato che quantunque si dica in giro che gli accordi riguardanti il REDD+, le verifiche ed i controlli (MVR) in ambito AGW-LCA, il quadro di riferimento per l’adattamento e le questioni di trasferimento tecnologico e finanziario, siano a buon punto per il “pacchetto bilanciato” di Cancun, tuttavia i risultati finora acquisiti dai “contact goups” mostrano che c’è ancora lavoro da fare.