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Cancun, appello di 50 associazioni italiane: “Il governo prenda una posizione decisa”

6 dicembre 2010 0 commenti

COP16-cancun-mexicoServe “un impegno deciso, un contributo concreto dell’Italia per la riuscita del vertice Onu di Cancun”. Lo chiedono le oltre 50 organizzazioni italiane della coalizione ‘In marcia per il clima’,(cui fanno parte, tra le altre, Acli, Adoc, Aiab, Arci, Arcicaccia, Cgil, Cisl e Uil, Federparchi, Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf) in una lettera aperta al presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato e ai presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato. “Nei giorni della stretta finale del vertice ONU- si legge nella lettera- ci rivolgiamo alle massime Istituzioni del nostro Paese affinche’ l’Italia dia un pieno e convinto contributo perche’ questo vertice rappresenti un vero punto di svolta per i negoziati sul clima”.

A Cancun, continua la lettera, “e’ necessario che si adottino decisioni ambiziose capaci di definire un nuovo accordo globale legalmente vincolante, da finalizzare nella prossima Conferenza delle parti prevista nel dicembre 2011 in Sudafrica”. Per le associazioni di ‘In marcia per il clima’, “serve una forte leadership capace di costruire un ponte tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo”, e in tal senso “gli occhi sono puntati sull’Europa” perche’ l’Ue “sappia guidare i negoziati verso un accordo ambizioso e giusto”. In questo, continuano le organizzazione, “l’Italia a Cancun deve contribuire a ristabilire e consolidare la leadership europea, fortemente compromessa lo scorso anno a Copenhagen”. Senza, avvertono, “difficilmente sara’ possibile adottare le indispensabili decisioni sugli aiuti finanziari ai paesi in via di sviluppo, la protezione delle foreste, le misure di adattamento, la cooperazione tecnologica”.

L’Europa, quindi, “deve promuovere le necessarie alleanze al fine di costruire le condizioni per un accordo su come ripartire gli impegni, legalmente vincolanti, di riduzione delle emissioni di CO2″. Impegni, continua ‘In marcia per il clima’, che “devono essere accompagnati da un sistema efficace di regole per contabilizzare le emissioni, monitorarle, verificarle e rendicontarle”. L’altro elemento vitale per fare passi avanti e’ “la chiarezza sugli aiuti finanziari ai paesi in via di sviluppo”. In tal senso “L’Italia deve immediatamente rendere disponibili le nuove risorse finanziarie promesse in sede comunitaria”. L’Italia, quindi, “aderisca convintamente alla strategia europea e si faccia promotrice di misure concrete anche a livello nazionale contro i cambiamenti climatici”, continua la lettera di In marcia per il clima.

“Da parte nostra- continuano le associazioni- ci impegniamo a far crescere sempre piu’ la consapevolezza e l’interesse perche’ si adottino stili di vita e politiche in grado di ridurre le emissioni di CO2″. Cio’, “interloquendo con i cittadini e con le istituzioni nazionali, regionali e locali”, anche per rispondere all’appello internazionale a “collegare le problematiche internazionali all’ordine del giorno di Cancun ai temi chiave delle agende nazionali e locali, a cominciare dalla difesa capillare dei beni comuni”.