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Cancun, il mattinale. Dopo la svolta di Cina e India nulla sarà più lo stesso

7 dicembre 2010 0 commenti
cancun messeLavori a pieno ritmo in attesa dell’arrivo dei ministri, previsito per oggi, e della inagurazione della sessione ministeriale alla presenza del segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon. Ma la svolta di ieri dei paesi “Basic” ha cambiato l’intera prospettiva del negoziato, sia qyui che, in rospettiva a Durban, il prossimo anno.
Ma vediamo come sono andati i lavori ieri.
Lunedì è proseguito il lavoro dei contact groups AGW-LCA e AGW-KP e le consultazioni informali COP e CMP. Inoltre si è svolto un forum su impatti, vulnerabilità ed adattamento nell’ambito del “Nairobi work program” finalizzato alla messa a punto dei piani nazionali di adattamento (NAPA) dei paesi di sviluppo più poveri.

Le consultazioni informali dei contacti groups hanno riguardato:


– i problemi di capacity building del protocollo di Kyoto, per i quali sussistono questioni (compresi il problema dei brevetti) per la parte che riguarda la cooperazione internazionale;
– i problemi di cooperazione per l’adattamento nei paesi in via di sviluppo, per i quali sussistono questioni nella valutazione dei danni deivanti dai cambiamenti del clima e nella partecipazione del settore privato (compreso quello assicurativo) alle azioni di adattamento;
– i problemi di formulazione degli obiettivi di mitigazione di breve e di lungo periodo nel trattato di lungo periodo (AGW-LCA), per i quali, non essendo chiaro se questo trattato sarà, o meno, legalmente vincolante, non appare altrettanto chiaro (anche per mancanza di indicazioni politiche) se parlare di obiettivi a cui associare impegni ed obblighi, oppure di impegni a cui associare obblighi, oppure più genericamente di promesse a cui seguiranno impegni.  Inoltre, mancando indicazioni politiche, non è ancora chiaro se l’impostazione complessiva (per gli obiettivi, gli obblighi, gli impegni e le promesse) debba essere basata, e suddivisa, a livello esclusivamente nazionale (per paese) oppure basata, e suddivisa, per settori produttivi inquinanti, oppure basata e suddivisa secondo altri criteri o su forme miste.
Le consultazioni informali della CMP hanno riguardato esclusivamente il fondo di adattamento del protocollo di Kyoto per il quale esiste il problema della scadenza e del rinnovo del mandato per i servizi richiesti alla World Bank, mentre le consultazioni informali COP hanno ripreso il problema degli esiti attesi dalla Conferenza di Cancun circa la forma legale delle due bozze messe a punto: quella AGW-LCA (trattato di lungo termine) e quella AGW-KP (il protocollo di Kyoto emendato).

Sono state riproposte dai vari paesi le stesse argomentazioni e le stesse posizioni precedenti, tanto che la discussione non ha fatto nessun progresso rispetto all’analoga discussione tenuta nella serata di sabato, salvo le mediazioni proposte da Unione Europea e Venezuela per collegare i due trattati e le aperture di Cina ed India ad essere più flessibili per giungere ad una soluzione concordata a Cancun che diventi la premessa per il pieno successo della prossima COP. A questo punto la palla, come è giusto, è stata passata ai politici che dovranno trovare le necessarie soluzioni di compromesso.

Dopo la consultazione informale, la Cina ha fatto, comunque, sapere di essere disponibile ad impegnarsi in modo vincolante, anche se su obiettivi volontari di riduzione delle emissioni, purchè i paesi industrializzati si impegnino nella seconda fase del protocollo di Kyoto (protocollo di Kyoto emendato) e purchè anche gli USA, non firmataria del protocollo di Kyoto, si impegni su obiettivi paragonabili a quelli di tutti gli altri paesi industrializzati. Anche l’India ha mostrato analoga disponibilità alle analoghe condizioni. E questo davvero non è poco.