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Wwf: grazie a Cancun accordo globale a portata di mano

11 dicembre 2010 0 commenti

wwfIl Wwf esulta. “I governi di tutto il mondo _ dice _ hanno posto le basi teoriche per giungere a un accordo globale per combattere i cambiamenti climatici prendendo una serie di impegni per compiere i relativi passi in avanti in occasione dei negoziati della Conferenza sul clima a Cancun”. I governi infatti “hanno concordato un pacchetto di decisioni che saranno la base per il sostegno di ulteriori negoziati nel corso del prossimo anno, con l’obiettivo di raggiungere un risultato finale in occasione della Conferenza delle Parti (Cop17) di Durban, Sudafrica”.

“Dopo Copenhagen _ osserva Mariagrazia Midulla responsabile clima Wwf Italia _i governi sono venuti a Cancun con le ossa rotte ed esposti alla pressione pubblica per l’avvio di iniziative sui cambiamenti climatici. Si sperava che Cancun avrebbe potuto stabilire una piattaforma per garantire dei progressi e ora i paesi stanno lasciando la conferenza con un rinnovato senso di buona volonta’ e obiettivi piu’ concreti”. Dopo due settimane di negoziati, i governi hanno fatto significativi progressi in numerosi settori importanti, ma resta da fare molto lavoro e sara’ necessario affrontare alcune grandi sfide politiche.

“Pur non essendo riusciti a decidere per una seconda fase del Protocollo di Kyoto, e’ stato avviato un processo che consentira’ di farlo l’anno prossimo a Durban. Tuttavia permangono difficolta’ gravi con i paesi contrari e cioe’ Giappone e Russia, che ora saranno esposti a pressioni crescenti perche’ si uniscano alla comunita’ globale nel rinnovo del Protocollo di Kyoto. I paesi firmatari del Protocollo di Kyoto hanno riconosciuto in modo piu’ fermo la necessita’ di ridurre le emissioni in misura compresa tra il 25 e il 40% entro il 2020 e hanno riconosciuto che i loro impegni per la riduzione delle emissioni rappresentano solo un inizio ed e’ necessario fare molto di piu’ per raggiungere l’obiettivo condiviso della limitazione dell’aumento della temperatura a 2°C. Nel corso del prossimo anno dovranno tirarsi su le maniche e prepararsi a lavorare in modo duro e creativo per colmare questo divario”.

Con una mossa che il Wwf definisce “cruciale”, i paesi hanno raggiunto un accordo su un principale ostacolo emerso nell’ambito dei negoziati attorno a un pacchetto di norme per la misurazione, la rendicontazione e la verifica delle riduzioni delle emissioni e dei finanziamenti. “I negoziatori hanno istituito una commissione per l’adattamento e ne hanno individuato le funzioni, ma le questioni riguardanti la definizione della vulnerabilita’ e di un meccanismo internazionale in materia di perdita e danneggiamento restano irrisolte”. “I governi hanno sostenuto la creazione di un nuovo ‘fondo verde’ globale, ma ora hanno bisogno di identificare fonti di finanziamento innovative, come un sistema di prelievi imposti al settore internazionale dei trasporti aerei e marittimi, attualmente non regolamentato, che sarebbe rivolto all’8% delle emissioni globali e simultaneamente sarebbe in grado di garantire miliardi di dollari di finanziamenti di lungo termine.”

“La decisione riguardante le emissioni derivanti dalla deforestazione (Redd+) non ha incluso tutto cio’ che avremmo desiderato, ma garantisce una solida base per far avanzare un processo Redd credibile e per creare un’agenda per il lavoro futuro”. “Alla Presidenza messicana si deve un grande ringraziamento per una gestione dei negoziati che ha aiutato ad avvicinare i governi, specialmente in relazione alle questioni piu’ spinose. La Presidenza ha saputo creare un’atmosfera improntata all’inclusione e all’efficienza che ha aiutato in modo diretto i paesi a ritrovare fiducia nel processo Unfccc. Inoltre e’ stato chiaro fin dall’inizio che molti paesi hanno svolto la parte piu’ difficile del lavoro prima dei negoziati, e questo ha permesso loro di collocarsi in modo molto piu’ sicuro e definito nell’ambito di un quadro globale. Energiche azioni nazionali, come la strategia nazionale Redd+ del Messico e le proposte per il Regno Unito di un taglio delle emissioni del 60% entro il 2030, hanno anch’esse infuso nuovo slancio al dibattito”.

“Adesso _ prosegue il Wwf _ dovremo assistere alla creazione di una leadership piu’ forte da parte dell’Unione Europea (Ue) e di altri paesi come India e Cina riguardo alla forma legale di un eventuale risultato che dovesse essere raggiunto. L’Ue e gli altri paesi dovranno inoltre potenziare i rispettivi impegni per la mitigazione per chiudere il divario tra gli impegni per la riduzione delle emissioni attuali e cio’ che e’ necessario fare per raggiungere l’obiettivo condiviso della limitazione del riscaldamento globale ai di sotto dei 2°C”. “Gli Stati Uniti se la sono cavata relativamente bene a Cancun, dove non sono riusciti a concordare un robusto sistema di rendicontazione e verifica delle loro iniziative. Per costruire la fiducia nell’anno che ci attende, gli Stati Uniti dovrebbero avviare un procedimento chiaro finalizzato a riunire le loro iniziative nazionali per la riduzione delle emissioni nell’ambito di un piano di azione trasparente che li indirizzi verso un’economia basata sulle energie pulite. Poi quando gli Stati Uniti si presenteranno a Durban dovranno essere pronti ad unirsi al resto del mondo a sostegno di un accordo legalmente vincolante. Inoltre abbiamo bisogno che una volta tornati a casa paesi continuino a sviluppare piani nazionali per contrastare i cambiamenti climatici. I paesi dovranno trasferire poi queste azioni nell’ambito del processo internazionale se vogliamo essere certi di raggiungere un accordo, in Sudafrica, che affronti in modo efficace i pericoli legati ai cambiamenti climatici e aiuti le comunita’ piu’ vulnerabili ad adattarsi”.