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La Jolly Amaranto si incaglia davanti al porto di Alessandria

14 dicembre 2010 0 commenti

MERCANTISembrava essere andato tutto bene, poi la beffa: la Jolly Amaranto della compagnia Messina, rimasta per tre giorni in balia del mare, si è incagliata davanti al porto di Alessandria ma tutti i 21 membri dell’equipaggio sono stati messi in salvo da uno dei rimorchiatori che stavano effettuando le manovre. La nave era arrivata in serata in rada trainata dal rimorchiatore d’altura Simoon noleggiato dalla compagnia per il recupero. È stata poi presa in consegna dai rimorchiatori e dai piloti del porto d’Alessandria. Intorno alle due ha urtato contro la roccia che delimita il canale di accesso al porto e si è incagliata. L’equipaggio è stato trasportato a bordo di uno dei rimorchiatori ma c’è preocupazione per il carioco, che contiene anche container con prodotti tossici.

“Due colpi secchi e poi la Jolly Amaranto,  che alla fine di un’odissea durata tre giorni stava entrando nel porto di Alessandria d’Egitto ha cominciato ad inclinarsi ed a imbarcare acqua”. E’ quanto ricostruisce stamani Andrea Gais, amministratore delegato della compagnia. Secondo quanto spiegato Gais, ieri sera la Jolly Amaranto ha raggiunto l’area portuale di Alessandria d’Egitto intorno alle 20. Lo scalo marittimo era chiuso per il maltempo e l’autorita’ non dava l’ok per l’attracco in banchina per ragioni di sicurezza, ma il disco verde e’ arrivato quando il porto ha riaperto per permettere l’ingresso ad una nave militare. Era circa la mezzanotte quando la nave con i motori in avaria e’ stata agganciata da due rimorchiatori dello scalo marittimo egiziano, uno a prua e uno a poppa, con un terzo rimorchiatore che seguiva in assistenza. E per maggior sicurezza, data la difficolta’ dell’operazione, due piloti sono saliti a bordo della stessa nave mercantile. La nave e’ stata cosi’ avviata verso il terminal vero e proprio, passando attraverso un canale di accesso.

Durante questa fase, alle 1.10 il comandante della Jolly Amaranto Federico Gatto ha sentito due colpi sotto lo scafo e subito dopo – secondo il racconto dell’armatore – il rimorchiatore di prua e’ entrato in avaria. La nave si e’ arenata sul fondo sabbioso ed ha cominciato ad imbarcare acqua nelle stive. Per questo motivo si presume che si sia aperta una falla. La nave ha iniziato ad inclinarsi, sbandando di 10 gradi su un fianco. L’equipaggio e’ stato sbarcato e messo in sicurezza sui rimorchiatori intorno alle 3. A bordo in quella fase sono rimasti il comandante ed il primo ufficiale di coperta. Ma dato che la nave continuava ad inclinarsi anche loro sono sbarcati stamani alle 5:25.L’equipaggio e’ stato sbarcato alle 3. Alle 5:25 anche il comandante ed il primo ufficiale di coperta hanno abbandonato la nave, inclinata su un fianco di 15 gradi.

”E’ una vicenda paradossale, e’ come se un uomo si fosse salvato dopo essere caduto dal tetto di un grattacielo e poi fosse morto salendo sull’autobus”: e’ il paragone che l’amministratore delegato della ”Ignazio Messina” Andrea Gais usa per spiegare quanto avvenuto.