Home » Redazione Ecquo » Inquinamento »

Decreto Rifiuti, alla Camera è muro contro muro

16 dicembre 2010 0 commenti

imagesCALB7F70Sul decreto rifiuti è spaccatura netta tra maggioranza e opposizioni (divise anche al loro interno, con Fli e Udc che voteranno a favore) . Il voto definitivo al testo arrivera’ martedi’, come annunciato alla Camera dal presidente di turno dell’Aula Maurizio Lupi, ma il decreto rifiuti gia’ prende forma: in sede di esame degli emendamenti, infatti, l’Aula ha bocciato le richieste dell’opposizione di dichiarare lo stato d’emergenza in Campania e di non provincializzare la gestione del ciclo dei rifiuti. Il Pd, infatti, aveva chiesto di togliere dal decreto la competenza riconosciuta alla Provincia di Napoli.   Bocciato inoltre un altro emendamento del Pd che chiedeva di restituire al sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, le competenze per la realizzazione del termovalorizzatore della cittadina campana.

”Sul Dl rifiuti il Governo sta dimostrando di avere a Montecitorio numeri e capacita’ politica” dice il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo sottolineando che ”il completamento dell’esame degli emendamenti sul decreto rifiuti alla Camera dimostra quanto si sbagliavano Rosy Bindi e gli altri che avevano annunciato in tv il ritiro del provvedimento dopo il voto di fiducia al Governo”.  ”Su un decreto importante l’esecutivo – prosegue il ministro – sta dimostrando a Montecitorio di avere numeri e capacita’ politica per affrontare i passaggi parlamentari piu’ delicati, anche accogliendo emendamenti migliorativi, proposti da entrambi gli schieramenti, che comunque non intaccano l’ impostazione del Governo”.  ”E’ un impegno, questo, che Napoli e la Campania – conclude Prestigiacomo – meritano per accelerare la transizione verso una gestione dei rifiuti moderna e rispettosa dell’ambiente”. 

Ma anche nel Pdl ci sono voci in dissonanza, come quella del presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, deputato del Pdl. «Il decreto sull’emergenza rifiuti predisposto dal ministro Prestigiacomo _ dice _ non affronta minimamente le criticità dell’emergenza in Campania e per questo non lo voterò».  «Innanzitutto, non si tiene conto -spiega- del dramma dei tanti lavoratori del ciclo dei rifiuti che da mesi non percepiscono lo stipendio, perchè i Comuni non versano la Tarsu ai Consorzi e alle società provinciali. È una vergogna che i Comuni usino i soldi versati dai cittadini per feste e luminarie natalizie e ci sia invece chi lavora ed è senza lo stipendio».  «Nulla di concreto viene indicato per l’insufficienza della disponibilità sul versante discariche. Questo mentre ci si attarda sul falso problema delle competenze e delle nomine di eventuali commissari per la realizzazione dei termovalorizzatori».

Il PD: AGGRAVERA’ L’EMERGENZA

“Nonostante alcune modifiche ottenute dal Pd in sede parlamentare, il nostro giudizio sul decreto rifiuti in Campania resta profondamente negativo. Un insieme di norme confuse e sbagliate non evitera’ l’aggravamento dell’emergenza gia’ riesplosa. Tra queste spicca lo scandaloso scaricabarile in materia di discariche, che dovrebbero essere individuate da non ben identificati commissari straordinari nominati dal presidente della Regione”. Cosi’ in una nota congiunta Enzo Amendola, segretario regionale Pd Campania, e i deputati Pd Fulvio Bonavitacola e Tino Iannuzzi.  “Altrettanto irresponsabile e’ la conferma in capo alle Province delle competenze di gestione del ciclo dei rifiuti, sottratte ai Comuni insieme alla relativa tassa- dicono Iannuzzi e Bonavitacola- solo grazie all’iniziativa del Pd, in adesione alle richieste formulate dall’Anci, e’ stata ottenuta la conferma delle competenze gestionali e di riscossione di tassa e tariffa rifiuti in capo ai Comuni almeno per il 2011. Altrimenti i Comuni non avrebbero neppure potuto approvare i bilanci, di cui la tarsu e’ capitolo d’entrata essenziale”.  Insomma, “si conferma ancora una volta che il centrodestra al governo nazionale, della Regione e delle Province fugge dalle proprie responsabilita’ sull’emergenza rifiuti, ridotta ormai solo a occasione per ripetitivi e non piu’ credibili slogan propagandistici” affermano i democratici.  “Altro parziale risultato positivo e’ stato ottenuto in tema di termovalorizzatori- aggiungono Enzo Amendola, segretario regionale Pd Campania, e i deputati Pd Fulvio Bonavitacola e Tino Iannuzzi- dopo il rigetto della proposta del Pd di attribuire il ruolo di soggetto attuatore ai Comuni ove ricadono gli impianti, e’ stato almeno disposto l’obbligo per il presidente della Regione di procedere alla nomina dei commissari straordinari per i termovalorizzatori, che prima era una generica e confusa facolta’, cui Caldoro avrebbe potuto sottrarsi in modo da confermare le pregresse competenze in capo alle Provincie”.  Cionostante, “resta nella totale confusione il destino dei disciolti Consorzi e del relativo personale, in molti casi senza stipendio da mesi. E’ stata respinta dalla maggioranza- continuano i democratici- la norma proposta dal Pd per adottare misure piu’ efficaci per incrementare la differenziata e sanzionare i Comuni inadempienti con la rimozione dei sindaci e lo scioglimento dei consigli comunali”.

IDV: SERVE SOLO AL PARTITO COSENTIN-CASALESE

“Il Decreto legge sui rifiuti in Campania serve al partito Cosentin-Casalese, non ai campani”. E’ quanto sostiene il deputato Francesco Barbato (Idv).  “Mantenere la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti, continuare a sversare in discarica rifiuti tossici e velenosi derogando alle norme comunitarie, deresponsabilizzare le amministrazioni comunali eliminando lo scioglimento per i comuni che non fanno la raccolta differenziata, non rappresentano un percorso virtuoso e ottimale nella gestione dei rifiuti in Campania”.  “In questa medesima direzione – continua Barbato – va anche il non incremento di una raccolta differenziata a rifiuti zero e connessa attivita’ intermedia di biostabilizzazione e compostaggio. La verià – conclude Barbato – e’ che si sta puntando alla solita politica degli affari, per consentire al ‘gruppo’ Cosentinian-Casalese di mettere le mani sul grosso business dei termovalorizzatori: un
affare di circa un miliardo di euro”.