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Ambiente, sequestrati sette depuratori nel Vibonese

17 dicembre 2010 0 commenti

depuratoreAlcuni sindaci del vibonese sono indagati nell’ambito dell’inchiesta che stamani ha portato al sequestro di sette depuratori. Le indagini sono state avviate un anno fa dalla Procura di Vibo Valentia e dalla Capitaneria di porto su alcuni depuratori del bacino del fiume Mesima e si sono successivamente allargate coinvolgendo anche i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catanzaro e del Comando provinciale di Vibo.

Dagli accertamenti compiuti dagli investigatori e’ emerso che alcuni dei depuratori non funzionavano per niente o funzionavano male. I sette impianti sequestrati sono tutti di proprieta’ comunale ma alcuni sono affidati in gestione a societa’ private. L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Vibo Mario Spagnuolo e dal pm Michele Sirgiovanni, prosegue per accertare eventuali reati della pubblica amministrazione.

Intanto proprio ieri, per superare la questione depurazione nel comprensorio di Manduria, in Puglia, il ministero dell’ Ambiente ha dichiarato che e’ pronto a valutare di subentrare con poteri sostitutivi. Lo ha fatto nella persona del ministro Stefania Prestigiacomo, rispondendo al Question Timealla Camera. ‘’Il comprensorio di Manduria – ha detto il ministro – e’ il classico esempio di una realta’ dotata di risorse economiche, dotata di un progetto e nonostante questo rimasta senza un depuratore e dove quasi la meta’ delle famiglie scaricano senza depurazione’’.

“La realizzazione del depuratore – ha proseguito Prestigiacomo – e’ stata bloccata dai ricorsi proposti dai Comuni di Avetrana, Manduria e Sava e il Tar di Lecce ha accolto il loro ricorso annullando l’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Regione’’. Da parte sua la Regione, ha riferito il ministro, ‘’ha deciso di ripetere la procedura di valutazione di impatto ambientale e ci ha assicurato che questa procedura dovrebbe concludersi entro gennaio 2011. Se entro tale termine la procedura non sara’ ultimata senza valide ragioni – ha concluso Prestigiacomo – valuteremo, visto il pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente, di subentrare con poteri sostitutivi’’.