Home » Redazione Ecquo » Agricoltura, Apertura, biodiversità, Clima »

Onu: la desertificazione avanza al ritmo dell’1% all’anno

18 dicembre 2010 0 commenti

unccdLa piu’ grande minaccia per il Pianeta? La desertificazione. E’ la certezza dell’Onu che, attraverso l’Unccd (la Convenzione delle Nazioni unite per combattere la desertificazione) che ricorda come “sono solo 20 centimetri di terreno a separarci dall’estinzione”.

Le criticita’ legate ai terreni minacciano la sicurezza alimentare delle popolazioni facendo crescere in maniera esponenziale i prezzi degli alimenti la cui produzione e’ messa a dura prova anche dagli effetti negativi del cambiamento climatico: dagli anni Ottanta ad oggi un quarto dei terreni del Pianeta e’ stato spogliato e l’1% annuo continua ad essere degradato irrimediabilmente con la conseguente perdita delle rispettive biodiversita’. La riduzione dei terreni fertili a causa dell’uso irrazionale da parte dell’uomo limita l’assorbimento della CO2 che rimane quindi in atmosfera.

A confermarlo anche Luc Gnacadja, a capo del settore Onu che si occupa delle problematiche legate alla desertificazione, che ha voluto ricordare come questo problema non sia spesso affrontato perche’ il 90% della popolazione che abita le terre ormai aride o considerate a rischio appartengono ad economie via di sviluppo. “Anche nei loro stessi paesi, sono i piu’ poveri tra i poveri e vivono in aree remote”, ha detto Gnacadja. Il mondo, ha aggiunto, “e’ guidato dagli abitanti delle citta': i leader politici impostano le agende per soddisfare chi vive nelle citta’, per questo tendiamo a percepire il suolo come polvere, fango o un luogo di poca importanza”. Ma, domanda, “se non conserviamo quei 20 centimetri di suolo dove faremo crescere il cibo e da dove prenderemo l’acqua?”.

Ad aggravare la situazione, l’impatto dei cambiamenti climatici: tra l’aumento delle temperature e la cresciuta frequenza delle precipitazioni ormai sempre piu’ irregolari e violente va ad aggiungersi la pressione sulla terra determinata dall’aumento della popolazione mondiale, che si prevede arrivi a sette miliardi entro l’anno prossimo raggiungendo i nove miliardi nel 2050. Tutto questo sta mettendo il Pianeta in una condizione critica senza ritorno, come sta accadendo per il cibo e l’acqua cosi’ accadra’, secondo le previsioni Onu, per il bestiame e per il genere umano.