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Stelvio: parco nazionale, addio. Lo gestiranno gli enti locali

22 dicembre 2010 0 commenti

Parco nazionale dello StelvioParco nazionale dello Stelvio? Solo di nome, ormai. Dopo l’accordo tra governo e Svp, che ha fruttato all’esecutivo l’appoggio della Volkspartei le province autonome di Bolzano e Trento e la regione Lombardia hanno ottenuto quanto desideravano da tempo: lo smembramento amministrativo del parco nazionale dello Stelvio, ipotesi che gli ambientalisti hanno inutilmente cercato di scongiurare.

Il consiglio dei Ministri oggi ha infatti approvato il decreto legislativo che modifica la disciplina del Parco nazionale dello Stelvio, tanto contestato dalle associazioni ambientaliste. Il provvedimento, sostiene il ministero dei rapporti cn le Regioni “interviene sul parco dello Stelvio razionalizzandone le strutture amministrative e mantenendone la configurazione unitaria”. “Non c’è nessuno smembramento” ha sottolineato il ministro degli Esteri Franco Frattini, eletto in Alto Adige.

“Il provvedimento – aggiunge il ministero – potenzia il ruolo degli enti locali affidando loro maggiori responsabilità nella gestione del Parco, assegnando loro il finanziamento integrale dei relativi oneri”. Nel nuovo assetto delineato dal decreto, le province autonome di Trento e di Bolzano, la Regione Lombardia, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e i Comuni ricompresi nel perimetro costituiranno il coordinamento delle attività di programmazione e indirizzo.

“Credo _ ha commentato il ministro Fitto _ che il provvedimento abbia consentito di raggiungere un utile equilibrio, ispirato alla logica del federalismo, tra la necessità di assicurare forme adeguate di tutela di una importantissima area protetta e quella di responsabilizzare gli enti locali nella sua gestione e valorizzazione”.

SCONCERTO DEL WWF

Il Governo “abbia il coraggio di togliere la dicitura ‘Nazionale’ al parco dello Stelvio visto che, passato oggi al cdm lo smembramento, non si può più parlare di ente controllato dal ministero dell`Ambiente e in linea con gli obiettivi della legge quadro nazionale sulle aree protette”. Così in una nota il Wwf dopo che il consiglio dei Ministri  ha approvato il decreto legislativo che modifica la disciplina del Parco nazionale dello Stelvio.

“Una operazione questa – spiega il Wwf – che si ammanta di un forte sostegno alle autonomie ma che costituisce un precedente pericolosissimo che potrebbe essere ripetuto in altre realtà sotto la spinta di interessi localistici e particolaristici non sempre coerenti con la finalità di tutela dell`ambiente di competenza statale, come stabilito dalla Costituzione”.

IL PD: UNA FERITA GRAVISSIMA

La decisione del Consiglio dei Ministri di “smembrare uno dei più antichi parchi nazionali per obbedire “al diktat della Svp sullo Stelvio e affidarlo alle province è una ferita all’ambiente gravissima “. Lo denuncia il Pd, con una dichiarazione dei senatori Roberto della Seta, Vincenzo De Luca, Francesco Ferrante e Daniela Mazzuconi, della commissione Ambiente di Palazzo Madama.

“Berlusconi, Fitto e Frattini -sottolineano i senatori – hanno voluto procedere nonostante l’opposizione del Ministro Prestigiacomo e del Consiglio regionale della Lombardia, che proprio ieri ha approvato un ordine del giorno del Pd contrario a questa scelta, perchè hanno voluto pagare un debito di riconoscenza alla SVP che si è astenuta sulla fiducia al loro governo. Oltre tutto, la norma, è chiaramente anticostituzionale perchè nella nostra Costituzione le competenze in materia di Ambiente sono affidate allo Stato mentre questa decisione di fatto le provincializza creando così un vero e proprio vulnus costituzionale e un grave precedente”.

“Ora – continuano i senatori Pd – viene meno l’unitarietà della gestione del Parco e magari qualcuno in Trentino Alto Adige potrà coronare il proprio sogno di aprire le porte dei parchi ai cacciatori. Uno scempio ambientale per uno scambio politico, una forma forse ancor più grave di compravendita di voti e di degrado etico del modo di fare politica berlusconiana”.