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B9 Energy rilancia la tecnologia ‘skysail': vento in poppa per le vele a emissioni zero

27 dicembre 2010 0 commenti

Sky sailVista la necessita’ di ridurre le emissioni di gas serra anche nel trasporto marittimo, la vela tornerà giocoforza di moda. In attesa del momento fatale, la britannica B9 Energy – che produce turbine eoliche – ha progettato una flotta di unità a emissioni zero infarcite di alta tecnologia. In produzione dal 2012, le nuovi navi ecologiche somigliano solo superficialmente alle regine del mare del XVII secolo: il sistema di orientamento delle vele sarà automatizzato in modo da sfruttare al massimo la forza propulsiva del vento; verrà poi utilizzata anche la tecnologia ‘skysail’ – una sorta di aquilone ad effetto trainante – già operativa su alcuni cargo per diminuire il consumo di combustibile.

Se in condizioni di vento insufficiente, verrebbe invece utilizzato un motore convenzionale ma alimentato con del biocombustibile: il tutto per una capacità di trasporto di circa 9mila tonnellate, non molto rispetto alle centomila tonnellate delle navi per il trasporto marittimo a lungo raggio, ma sufficiente per rotte locali o regionali quali per esempio il Mar Baltico o il Mare del Nord. Il ritorno della vela tuttavia resta solo un sogno, secondo alcuni esperti: l’enorme tonnellaggio dei cargo e delle petroliere più grandi, unito alla minore velocità di navigazione già adottato da molte compagnie per ottimizzare i consumi, rende il petrolio ancora competitivo rispetto al vento anche se i prezzi dovessero aumentare di parecchio.

IL PRECEDENTE BELUGA SHIPPING

Il progetto di B9 Energy non è il primo. Recentemente la Beluga Shipping di Brema  ha realizzato una nave  che utilizza una grande vela di 160metri quadri  (ma ne è stata testata con successo una da 320 metri quadri) come potente motore aggiuntivo. La vela viene alzata con dei cavi controllati da un computer fino ad altezza di 200-500 metri, dove  venti sono piu stabili e consente un risparmio dal 10 al 20% in carburante. Il 30% con la vela da 320 mq.Il che significa decine di migliaia di euro risparmiati. E molte emissioni in meno. Se è vero che il trasporto maritimo cosum è responsabile del 4% del totaledelle emissioni di Co2 se il sistema fosse applicato su 40 mila navi si stima che si potrebbe risparmiare lo 0,6% delle emissioni,ovvero 145 milioni di tonnellate di Co2: come dire il 15% del totale del settore.