Home » Redazione Ecquo » Apertura, Azioni, Inquinamento »

S’infiamma la vicenda Malagrotta: i sindaci della provincia di Roma dicono “no” ad una discarica per la Capitale

29 dicembre 2010 0 commenti

malagrottaDopo la notizia che il Comune di Roma non ha trovato un sito alternativo a Malagrotta sul proprio territorio, 30 sindaci della Provincia di Roma hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.  ”Ci rivolgiamo a Voi, che siete le massime cariche dello Stato – scrivono nella lettera-appello – per illustrarvi la situazione che ci stiamo trovando a fronteggiare, in una escalation davvero preoccupante, sul nostro territorio per le politiche dei rifiuti. Il rischio e’ che anche qui a Roma possa ricrearsi un caso Napoli”. 

 ”Da piu’ di due anni a questa parte il Comune di Roma aveva promesso di scegliere, nel proprio territorio, – sottolineano – una soluzione alternativa alla discarica dei rifiuti di Malagrotta. Oggi scopriamo, con una lettera inviata dal sindaco di Roma alla presidente della Regione Lazio, che per il Campidoglio sul territorio comunale della Capitale non ci sono aree idonee, nonostante il Comune di Roma sia il maggior produttore di rifiuti della Regione e nonostante il territorio del comune di Roma sia fra i piu’ estesi d’Europa. Tutto questo in un quadro generale in cui la Capitale ha chiesto e ottenuto dal Governo piu’ poteri e piu’ disponibilita’ finanziarie proprio in virtu’ del suo ruolo istituzionale”.

Siamo convinti _ sottolineano i sindaci laziali _ che strettamente collegati agli onori ci siano gli oneri, e che l’amministrazione capitolina non possa chiedere per se’ cio’ che luccica, e destinare ai comuni confinanti cio’ che puzza”.  I sindaci si dicono disponibili all’apertura di un tavolo di discussione e confronto ”per arrivare a una soluzione condivisa su questa urgenza” perche’ ritengono che ”ogni soluzione diversa sarebbe uno schiaffo morale ai cittadini e alle comunita’ che rappresentiamo, e non troverebbe alcuna giustificazione di buon senso”. 

 ”Siamo disposti a fare tutto quanto e’ nelle nostre possibilita’ – concludono la lettera – per difendere i diritti dei cittadini che rappresentiamo, confidiamo in un Vostro intervento per richiamare l’ amministrazione capitolina alle responsabilita’ che da qualche anno sembra aver completamente dimenticato”.

MONTINO (PD): ALEMANNO NON E’ PIU SINDACO DI ROMA

”La decisione del sindaco di non indicare un sito alternativo a Malagrotta certifica il suo fallimento politico e personale, azzera l’arroganza del Pdl e coinvolge nel crollo l’intera coalizione che lo sostiene in Campidoglio. Dopo due anni di chiacchiere Alemanno ha deciso oggi di abdicare al suo ruolo scaricando ogni responsabilita’ sulla Regione. E’ la fine di una esperienza amministrativa fallimentare. Non e’ piu il sindaco di Roma ma solo un piccolo amministratore capace di creare parentopoli, ma non di risolvere i problemi di questa citta”’. A sostenerlo e’ il capogruppo del Pd regionale Esterino Montino.  

Secondo l’esponente del Pd, ”ora la Capitale rischia di piombare nell’emergenza rifiuti, come Napoli e con effetti devastanti sul piano nazionale e internazionale. Spero che Regione e Governo si attivino per evitare lo spettacolo di Vaticano, sedi di Ambasciate, sedi di Organismi internazionali, monumenti millenari, circondati da cumuli di rifiuti. Avverto Alemanno, e lo sottolineo alla Presidente della Regione Renata Polverini, che non puo’ scappare di fonte alle sue responsabilita’. Il piano rifiuti in vigore e’ quello firmato dall’ex Commissario e prevede sei ambiti. In base al piano vigente, l’unico valido, spetta al sindaco indicare la soluzione per i rifiuti prodotti dalla citta’ che amministra. Il piano Polverini scritto dall’assessore regionale all’ambiente, sotto dettatura del comune e’, ad oggi, solo un atto adottato alla Giunta”.  ”Credo che la Polverini vada aiutata in questo momento perche’ – aggiunge – assuma quel profilo istituzionale capace di evitare il disastro programmato dal sindaco che in questi anni non ha nemmeno creato le condizioni politiche-isitituzionali per un confronto che aiutasse ad individuare una soluzione condivisa. E’ stato capace solo di chiedere piu’ soldi e di mettere in campo una visione padronale del territorio pensando ogni volta, e di fronte a qualsiasi emergenza, di scaricare ogni problema sui comuni della provincia e oggi sull’intera Regione. Ecco i risultati: Malagrotta rimarra’ aperta per almeno altri due o tre anni, con buona pace della legalita’ , e delle promesse di un sindaco che si e’ rivelato solo un piccolo amministratore. E’ venuto il momento che sindaco e Pdl – conclude Montino – si assumano le loro responsabilita’ e ne traggano le conseguenze”.

ALEMANNO: PER ANNI DA SINISTRA NESSUNA DECISIONE

Pronta la replica del sindaco. ”Leggo il delirio di Esterino Montino contro Roma Capitale e contro il sottoscritto in merito alla chiusura della discarica di Malagrotta. Vorrei capire come mai il centrosinistra, che ha tutte queste granitiche certezze elencate dall’ex vice di Piero Marrazzo, negli anni in cui governava Roma non e’ mai riuscito a trovare un’alternativa a Malagrotta dentro il territorio del Comune”. Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Gianni Alemanno replicando al capogruppo regionale del Pd.  ”A meno che – aggiunge – quest’alternativa non sia il sito di Monti dell’Ortaccio, che si trova di fronte a Malagrotta e che e’ di proprieta’ dello stesso imprenditore. Per quanto ci riguarda questo ennesimo tradimento nei confronti degli abitanti di Ponte Galeria non e’ ammissibile e per questo abbiamo constatato l’impossibilita’ di trovare un sito dentro la citta’ di Roma”.  ”Se comunque Montino e tutti coloro che stanno criticando le nostre scelte – conclude Alemanno – hanno proposte alternative a questa situazione le rendano note chiaramente e noi siamo pronti a prenderle in considerazione”.