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Industria: in Italia non c’è innovazione per prevenire l’inquinamento

5 gennaio 2011 0 commenti

industriaIl quadro statistico del 2008, rileva il rapporto Istat su ‘Gli investimenti per la protezione dell’ambiente delle imprese industriali’, conferma che le imprese industriali “realizzano prevalentemente investimenti atti a rimuovere l’inquinamento dopo che questo e’ stato prodotto, piuttosto che integrare i propri impianti con tecnologie piu’ ‘pulite’, che contribuiscono a rimuovere alla fonte l’inquinamento generato dal processo produttivo”.

Piu’ in particolare, specifica l’Istituto di statistica, nel 2008 la spesa risulta “fortemente concentrata” nelle attivita’ di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, nell’abbattimento del rumore, nella protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e per le attivita’ di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell’ambiente, che complessivamente assorbono il 43,1% del totale. Nel periodo preso in esame gli investimenti realizzati per la protezione dell’aria e del clima rappresentano il 24% del totale, mentre l’incidenza della spesa in impianti ed attrezzature per la gestione delle acque reflue e’ pari al 20%. Si rileva, inoltre, “una bassa incidenza della spesa” per la realizzazione di impianti ed attrezzature per la gestione dei rifiuti sia nel complesso (13%) che per tipologia ‘end-of-pipe’ (15,6%). Le sole imprese manifatturiere nel 2008 hanno investito per la protezione dell’ambiente 738 milioni di euro. Dall’analisi per dimensione di impresa emerge “l’elevato contributo delle imprese con 250 addetti ed oltre” che, con 529 milioni di euro, realizzano il 71,7%del totale degli investimenti ambientale del settore.

Guardando la tipologia di spesa, “si conferma anche nel settore manifatturiero la maggiore propensione a realizzare investimenti in impianti ed attrezzature di tipo ‘end-of-pipe’” (per attrezzature, installazioni o dispositivi per il controllo e l’abbattimento dell’inquinamento, che agiscono dopo che questo e’ stato generato): qui si e’ investito per l’82,2% del totale, mentre impianti e attrezzature a tecnologia integrata incidono per il restante (17,8%).

Piu’ nello specifico, nel settore manifatturiero le attivita’ economiche che nel 2008 presentano valori piu’ consistenti sono quelle della fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (28,65%), la metallurgia (15,33%) e la fabbricazione di prodotti chimici (15,06%). Questi tre settori, sottolinea l’Istat, “realizzano, complessivamente, quasi il 60% del totale degli investimenti manifatturieri”. E’ poi “consistente” anche il contributo al totale degli investimenti ambientali delle imprese della fabbricazione di prodotti in metallo (6,39%), della fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (5,63%) e della fabbricazione di prodotti farmaceutici (5,10%). Nel complesso le imprese dell’industria manifatturiera hanno destinato “circa un terzo della spesa” alla realizzazione di investimenti ambientali per la protezione dell’aria e del clima (32,7%), per le altre attivita’ di protezione (32,2%) e per la gestione delle acque reflue (27,3%). Per la gestione dei rifiuti speso il 7,8% del totale.