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Diossina: Coldiretti chiede l’etichetta d’origine subito su tutti i propdoti

8 gennaio 2011 0 commenti

etichetta«Come già avviene per le uova occorre estendere l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti i prodotti con la rapida approvazione del disegno di legge che dovrà essere discusso alla Camera per l’approvazione definitiva dopo il consenso raccolto da tutti i gruppi parlamentari al Senato». A chiederlo con forza è la Coldiretti dopo l’ennesima emergenza diossina, scoppiata in Germania su polli, mucche e maiali. Attualmente in Italia l’obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza), pollo (dopo l’emergenza aviaria), ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi. Per questi prodotti, rileva Coldiretti, «comperare direttamente dai produttori agricoli e acquistare l’ampia gamma di formaggi e salumi Made in Italy a denominazione di origine protetta (Dop) che garantiscono l’origine nazionale della materia prima impiegati è una importante garanzia per i cittadini».

L’Italia, sottolinea Coldiretti, «è infatti un forte importatore dalla Germania che è il principale fornitore di latte e derivati dell’Italia con quasi 41 milioni di quintali all’anno in equivalente latte (latte, latticini e formaggi), ma che esporta nella penisola anche grandi quantità di maiale (220 mln di chili di carne e 3,7 mln di chili di maiali vivi da macellare in Italia nei primi nove mesi del 2010) e marginalmente di uova (2,7 mln di chili di uova, (in guscio,fresche, conservate o cotte nello stesso periodo).

L’importante e tempestiva azione messa in atto dal ministero della Salute grazie alla presenza in Italia del sistema di controlli più capillare in Europa, rileva Coldiretti, «deve essere accompagnata da interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta che ne consenta di aumentare l’efficacia a garanzia dei produttori italiani e dei consumatori». Per Coldiretti, «occorre intervenire per non rincorrere le emergenze in un Paese come l’Italia che è forte importatore e dove due fette di prosciutto su tre vendute come italiane che sono provenienti da maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere ma chi acquista non può saperlo perchè non è sempre obbligatorio indicarlo in etichetta». Con l’approvazione del provvedimento sull’obbligo di etichettatura da parte del parlamento l’Italia, conclude la Coldiretti, «ha l’opportunità di svolgere una azione di leadership in Europa nella tutela della qualità e della sicurezza dei consumatori». Quanto vogliamo attendere ancora?