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Mangime alla diossina esportato anche in Francia e Danimarca: lo scandalo si estende

11 gennaio 2011 0 commenti

polliCome era da prevedersi: lo scandalo dei mangimi alla diossina si allarga alla Francia e alla Danimarca, mentre in Germania il governo, teso a non danneggiare il settore agricolo,  cerca di rassicurare i consumatori e invita la popolazione a non farsi prendere dal panico.

 Tuttavia, da Bruxelles arriva la doccia fredda sugli allevatori: tutte le aziende tedesche colpite dalla contaminazione dovranno abbattere i propri animali.  Quest’ultima decisione, resa nota da Frederic Vincent, il portavoce del Commissario europeo alla Salute, e’ coincisa con l’annuncio del governo tedesco di un miglioramento della situazione in Germania durante il fine settimana. Anche se, ha confermato Berlino, non si puo’ ancora parlare di ”cessato allarme”.  Da parte sua, il ministro dell’Agricoltura tedesco, Ilse Aigner, ha cercato di rassicurare i cittadini: anzitutto, ”per i consumatori non c’era e non c’e’ alcun pericolo immediato per la salute”, ha detto al termine di incontri con i rappresentanti delle associazioni dei produttori di mangimi e degli allevatori. E poi ha aggiunto: ”Non c’e’ alcun motivo di panico, ma non c’e’ nemmeno motivo di minimizzare”.
 Il suo portavoce, Holger Eichele, ha spiegato che, ad oggi, rimangono chiusi per controlli 1.635 allevamenti a livello nazionale rispetto agli oltre 4.700 dei giorni scorsi. Inoltre, tutte le aziende
produttrici di latte che erano state chiuse temporaneamente – un totale di 460 – hanno ripreso le attivita’. Questi sviluppi ”limitano la dimensione dello scandalo”, ha sottolineato il portavoce.
 Sembra quindi che Berlino voglia concentrarsi soprattutto sulle notizie positive, anche perche’, come ha sottolineato la stessa Aigner, questo scandalo ha provocato ”danni enormi non soltanto
economici, ma anzitutto alla fiducia” dei consumatori nel settore alimentare.  E per riconquistare la fiducia del pubblico, Berlino sta pensando a una serie di iniziative.

”Questo caso deve avere conseguenze ed avra’ conseguenze anche penali”, ha sottolineato il ministro tedesco: a cominciare da un ”riesame delle sanzioni previste per le aziende che violano la legge” e dalla possibilita’ di ”obblighi piu’ stringenti” per le attivita’ dei produttori di mangimi.  Intanto, e’ emerso che mangime tedesco contaminato da diossina e’ stato esportato in Danimarca e in Francia (qui sono stati comunque accertati livelli entro i limiti ammessi), dove e’ stato destinato alle galline ovaiole. Come e’ noto, finora si pensava che solo l’Olanda e la Gran Bretagna – dove invece sono state esportate uova contaminate – fossero state colpite dallo scandalo fuori
dai confini tedeschi.  Quanto all’Italia, sono in corso i controlli ordinati dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ma dalle verifiche – secondo quanto si e’ appreso – al momento non sarebbe stata accertata alcuna
presenza di mangimi contagiati dalla diossina e provenienti dalla Germania