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Arrivano tre referendum sull’ambiente. La Corte Costituzionale ne ammette due sull’acqua e quello sul nucleare

12 gennaio 2011 0 commenti
Gli italiani  torneranno a decidere sul nucleare, e potranno dire la loro anche sulla privatizzazione dell’acqua. La Corte Costituzionale ha ammesso due dei quattro referendum sulla gestione dell’acqua, assieme al quesito che riguarda l’abrogazione delle norme che consentono di realizzare sul territorio nazionale impianti per la produzione di energia nucleare.  Gli altri due quesiti relativi alla gestione delle risorse idriche sono stati bocciati dai giudici della Consulta.
La centyrale di Caorso che fu chiusa per effetto del primo refendum sul nucleare
La centrale di Caorso che fu chiusa per effetto del primo refendum sul nucleare

“La Corte Costituzionale – informa la nota di Palazzo della Consulta – ha cosi’ deliberato sull’ammissibilita’ delle seguenti richieste di referendum abrogativo: – n.149 registro dei referendum: richiesta di referendum n. 1 su ”Modalita’ di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione”: AMMISSIBILE – n.150 registro referendum: richiesta di referendum n. 2 su ”Servizio idrico integrato. Forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche. Abrogazione”: INAMMISSIBILE – n.151 registro referendum: richiesta di referendum n. 3 su ”Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma”:AMMISSIBILE – n.152 registro referendum: richiesta di referendum n. 4 su ”Norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico. Abrogazione parziale”: INAMMISSIBILE -n. 153 registro referendum: richiesta di referendum n. 5 su ”Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”: AMMISSIBILE -n. 154 registro referendum: richiesta di referendum n. 6 su ”Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n.51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale”:AMMISSIBILE Le sentenze – conclude la nota della Consulta – ”saranno depositate entro i termini previsti dalla legge”.

Esultano Italia dei Valori, Verdi, Sinistra e Libertà, tra le associazioni il Wwf. Ma tace il Pd, forse ancora prigioniero delle sue contraddizoni per poter esprimere una posizione su di un tema come il nucleare. O forse semplicemente convinto che _ come se sempre stato per gli ultimi referendum _ non si arriverà al quorum e quindi deciso a non farsi carico di una sconfitta annunciata.

«Con la stagione dei referendum, finalmente i cittadini potranno dire la loro su alcuni temi fondamentali» dice il presidente Idv, Antonio Di Pietro.  «Questa primavera – ricorda Di Pietro – si voterà e gli italiani potranno dire che le centrali nucleari è meglio non farle, perchè sono rischiose e perchè ci sono mille ragioni per sceglie energie alternative. Potremo avere anche un referendum sul legittimo impedimento, argomento tanto caro a Berlusconi che non vuole farsi processare. Siamo poi contenti che sia passato il referendum totalmente abrogativo contro la privatizzazione dell’acqua, che era accompagnato da uno parziale presentato da noi. Almeno l’acqua e l’aria lasciamo liberi ai cittadini…».

Anche il Wwf esprime «soddisfazione per il sì della Corte Costituzionale ai referendum per l’abrogazione delle norme più negative sulla privatizzazione dell’acqua e sul ritorno in Italia del nucleare>. <Può essere considerata _ dice l’associazione ambientalista _ una prima vittoria delle ragioni dell’ambiente e degli interessi dei cittadini alla tutela dei beni comuni nella gestione della risorsa idrica e delle fonti energetiche».  «È bene che la parola passi ora ai cittadini su materie tanto delicate perchè è inconcepibile una privatizzazione selvaggia delle decisioni strategiche e gestionali sull’utilizzo di risorse non rinnovabili e preziose quali quelle idriche e pericolose ed inutili come l’energia nucleare» afferma Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia.  Per Leoni, «la responsabilità per questa situazione ricade interamente sul governo per la sua ostinazione a negare ogni forma di confronto con la stragrande maggioranza degli italiani che sono contrari alla scellerata, costosa e pericolosa avventura nucleare, rendendo così inevitabile il ricorso allo strumento referendario».

”Daremo il nostro contributo per il raggiungere il quorum” ma ora ”l’Agcom sospenda lo spot del Forum nucleare”. Cosi’ il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, commenta la decisione della Corte costituzionale di ammettere il quesito referendario abrogativo sul nucleare.   ”La decisione della Corte costituzionale di dichiarare ammissibili i referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare – dice Bonelli – Š un fatto estremamente positivo. Noi Verdi faremo campagna elettorale per il ‘si’ a tutti i quesiti proposti”, e cio‚ ”per l’acqua pubblica, per l’abrogazione delle norme che riportano il nucleare in Italia e per cancellare il legittimo impedimento che viola il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge”.   Secondo il presidente dei Verdi ”il vero scoglio da superare è il raggiungimento del quorum. Per questa ragione chiediamo che si lavori da subito alla costituzione di un comitato referendario ampio e partecipato che raccolga tutte le realtà politiche, civili, associative, produttive, sindacali, dei comitati e di singoli cittadini”.

”La decisione della Corte costituzionale di ammettere i referendum sul legittimo impedimento, acqua e nucleare e’ positiva e ci consente di avere insieme a un ampio schieramento di movimenti e associazioni un ulteriore strumento di mobilitazione democratica su temi concreti e decisivi per il futuro dell’Italia”. Cosi’ Paolo Cento della presidenza nazionale di Sel (Sinistra e Libertà).
”In particolare – spiega – lo svolgimento dei referendum sull’acqua bene comune rappresenta una straordinaria occasione per cambiare l’agenda politica liberista che in questi anni ha privatizzato la gestione delle risorse idriche nel nostro Paese, cosi’ come il referendum sul nucleare potra’ costituire un utile strumento per aprire finalmente una discussione pubblica sulla riconversione ecologica dell’economia e del modello energetico”