Diossina: a Taranto allarme per ostriche e cozze pelose. Ma le cozze nere sono ok
Nelle cozze di fondale e nelle ostriche del Mar Piccolo a Taranto i livelli di diossina “sono elevati, del 70% oltre i limiti di legge”, è l’allarme lanciato dalla onlus Fondo antidiossina di Taranto, che domani in conferenza stampa presenterà i dati delle analisi svolte dall’Università di Venezia. “Le analisi – spiega al telefono il presidente del Fondo, il professor Fabio Matacchiera – sono state effettuate dall’Inca, il centro interuniversitario di Venezia nel corso degli ultimi due mesi e hanno rilevato elevati livelli di diossina, pari al 70% oltre i limiti di legge, nei mitili di fondale, ovvero cozze pelose, cozze di San Giacomo e ostriche, del Mar Piccolo di Taranto”.
Le analisi si limitano quindi – precisa – alla zona del Mar Piccolo e a queste specie particolari di mitili, non alle più comuni cozze nere, allevate su palo o galleggiante e che costituiscono il 90% della mitilicoltura, ma si tratta “di una situazione rischiosa perchè anche i mitili esaminati sono commerciabili e abitualmente consumati nella zona”. I mitili di fondale analizzati “sono comtaminatissimi, se si va a fare la ricerca nel grasso la concentrazione di diossina aumenta ancora ed è superiore ad alcune decine di volte rispetto alle pecore abbattute nel tarantino”, prosegue Matacchiera, spiegando: “Una donna di 50 chili con un bel piatto di questi mitili ha già superato il limite di due picogrammi su chilo”.
Ma – aggiunge il presidente della onlus – “bisogna stare però attenti, l’allarme deve esser proporzionato. Non vogliamo creare una psicosi per la salute dei cittadini ma denunciare una situazione a rischio, invitando le autorità a fare ulteriori approfondimenti e verifiche”. Il centro inter universitario di Venezia, Inca, da due mesi è al lavoro e domani i dati saranno presentati dalla onlus, affiancata da Peacelink a Taranto, in conferenza stampa.