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E ora la Bp vuole trivellare nell’Artico: siglato accordo con la Russia. Ambientalisti mobilitati

17 gennaio 2011 0 commenti

bpAmici della Terra, Greenpeace e Wwf sono di nuovo sul piede di guerra contro Bp: il gigante del greggio responsabile della marea nera nel Golfo del Messico e’ tornato al centro delle polemiche, stavolta per un accordo con la Russia per aprire le acque dell’Artico alle trivellazioni.  

L’intesa raggiunta con la societa’ petrolifera di stato russa Rosneft apre alle esplorazioni petrolifere e del gas il mare di Kara a nord della Siberia: la sigla del patto, basato su uno scambio di azioni sull’ordine degli otto miliardi di dollari, e’ stata salutata con sospetto anche negli Usa.
 Per gli ambientalisti e’ il passaporto per rischiare un nuovo, terrificante disastro ecologico. L’Artico diventera’ ”un nuovo campo di battaglia ambientale”, hanno detto gli attivisti verdi che si propongono di affrontare l’amministratore delegato di Bp, Bob Dudley, che qualche mese fa ha preso il posto di Tony Hayward. La multinazionale petrolifera e’ stata accusata di essere il ”il nemico numero uno” dagli Amici della Terra. E intanto proteste si sono levate anche sul fronte politico dopo l’accordo raggiunto grazie anche a incentivi fiscali promessi dal primo ministro Vladimir Putin: a Washington alcuni politici hanno sollevato dubbi sulla nuova alleanza che si sta formando tra Gran Bretagna e Russia.   Il patto con Rosneft apre infatti un nuovo terreno di esplorazioni per Bp in un momento in cui il suo management e’ preoccupato per le difficolta’ di continuare le attivita’ di trivellazione al largo delle coste Usa. ”Occorre valutare se l’intesa ha un impatto sulla nostra sicurezza economica e nazionale”, ha detto il deputato democratico del Massachusetts Edward Markey chiedendo un esame da parte della Commissione sugli investimenti stranieri negli Stati Uniti e del Dipartimento di Stato. tra cui orsi polari, trichechi, balene beluga e di pesci tra cui l’ippoglosso e il merluzzo dell’artico.  ”Qualche anno fa Bp aveva deciso di trasformarsi nella piu’ verde delle societa’ petrolifere promettendo di andare ‘Beyond Petroleum’, oltre il petrolio. L’ultima mossa, dopo il disastro del Golfo del Messico, la pone invece in testa alla lista dei cattivi”, ha sostenuto il responsabile per il settore dei mutamenti climatici di Amici della Terra, Mick Childs.  

L'area del Mare di Kara (a sud la costa siberiana) interessata alle trivellazioni

L'area del Mare di Kara (a sud la costa siberiana) interessata alle trivellazioni

 Ma sono stati soprattutto gli ambientalisti che a caldo hanno preso male l’accordo per un doppio ordine di ragioni: quella del Mar di Kara e’ una regione dalle condizioni meteo proibitive, ma anche l’habitat naturale di numerose specie in pericolo

Secondo Childs, dopo aver fallito al largo della Louisiana, Bp non e’ affidabile per le trivellazioni in acque difficili come quelle dell’Artico, e una marea nera in quell’ecosistema sarebbe assolutamente ”catastrofica”.

D’accordo Dax Lovegrove del Wwf secondo cui i piani di sicurezza di Bp per la regione dell’Artico sono ancor peggio di quelli del Golfo del Messico: ”Ci sono meno infrastrutture, meno attrezzature per prevenire perdite di greggio e meno navi per risucchiare perdite in superficie”.