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Allarme dall’Istat: “In 10 anni in Italia hanno chiuso 474 mila aziende agricole”

19 gennaio 2011 0 commenti

strada del vino“Nell’arco di dieci anni in Italia hanno chiuso i battenti ben 474 mila aziende agricole”. Lo dice l’Istat, “confermando di fatto le gravi difficolta’ che affliggono il settore”. Si tratta di “una perdita complessiva di quasi 50 mila imprese l’anno: un numero impressionante, con conseguenze pesanti sull’occupazione, che deve far riflettere sullo stato del comparto e sulla necessita’ -qui e ora- di un nuovo progetto per rilanciare sviluppo e competitivita’ dell’intero settore primario”. Questa la reazione della Cia-Confederazione italiana agricoltori, ai dati sull’agricoltura contenuti nel rapporto ‘Noi Italia. 100 statistiche per capire il paese’.

“Il comparto vive una situazione molto complessa, che e’ stata acuita dalla crisi economica- spiega la Cia- l’incertezza sulle prospettive a breve e medio termine accentua i fenomeni di abbandono e pesa sulle scelte di investimento”. Nel 2010, per esempio, “c’e’ stata una flessione degli investimenti pari al 3,5%”. L’insicurezza poi “allontana i giovani non consentendo un ricambio generazionale: soltanto 112 mila aziende, oggi, hanno un conduttore ‘under 35’”.

Un quadro critico, dunque, “aggravato dall’incremento dei costi produttivi e burocratici che continuano a pesare sugli agricoltori”, denuncia la Confederazione. Nell’anno appena trascorso, infatti, “sono cresciuti ancora gli oneri complessivi (piu’ 4-5%), mentre sono calate sia la produzione (meno 1,8%) che il valore aggiunto (meno 3%)”. Resta poi la questione dei prezzi non remunerativi sui campi: in particolare la “voce” energia “e’ praticamente triplicata in dodici mesi, incidendo in modo grave sulla gestione aziendale”. Tutte queste spese “rischiano di trascinare nel baratro migliaia di aziende che non riescono piu’ a stare sul mercato- aggiunge la Cia- tanto piu’ che, sempre nel 2010, e’ proseguito il calo dei redditi (meno 4-6%)”. Un crollo molto piu’ netto che nel resto dell’Europa.

Per questi motivi “ora c’e’ bisogno di misure realmente incisive a sostegno dell’agricoltura- avverte la Cia-Confederazione italiana agricoltori- il governo non puo’ dimenticare un settore che conta in totale 1,7 milioni di aziende e oltre 4 milioni di occupati tra titolari, dipendenti, familiari e lavoratori stagionali”.

Adesso “e’ necessario lasciare da parte la propaganda-conclude la Cia- dopo le continue promesse, l’esecutivo deve dare da subito risposte concrete al comparto”. Mentre da parte di tutti gli attori interessati “serve l’impegno serio per aprire un tavolo di confronto e ricercare insieme le soluzioni piu’ adatte a rilanciare l’attivita’ del settore”. In questo senso, “non si puo’ prescindere da un appuntamento come la Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale”.