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Frodi e hacker nel mercato delle emissioni: Ue blocca tutto fino al 26 gennaio

21 gennaio 2011 0 commenti

ciminiereLa Commissione europea ha deciso di sospendere temporaneamente le transazioni della borsa delle emissioni di CO2 (Emission trading system, Ets) da ieri sera sino almeno al 26 gennaio, a causa di ripetuti attacchi informatici e frodi ai registri nazionali di cinque paesi Ue e riguardanti la vendita di circa 2 milioni di quote per un totale stimato di 28 milioni di euro. È quanto ha annunciato la portavoce della commissaria Ue al cambiamento climatico Connie Hedeegard, Maria Kokkonen. Secondo le prime indagini di Bruxelles, debolezze nei sistemi di sicurezza dei singoli stati membri coinvolti (Austria, Repubblica ceca, Estonia, Polonia e Grecia) hanno fatto sì che hacker siano riusciti a entrare negli account delle società e a impossessarsi di alcuni delle ‘autorizzazioni a inquinarè e a rivenderle immediatamente sul mercato, sparendo poi senza lasciare traccia.

I primi problemi sono stati segnalati dall’Austria durante il fine settimana, e a seguire da tutti gli altri paesi, cosa che ha fatto sospettare alla Commissione un «attacco coordinato», che finora ha però riguardato solo lo 0,02% del totale delle quote di emissioni di CO2 disponibili per transazioni sul mercato. Bruxelles ritiene che un totale di 14 paesi Ue non abbia sistemi di sicurezza adeguati a protezione dei registri nazionali delle transazioni, e per questo ha deciso di convocare d’urgenza domani una riunione della commissione Ue sul cambiamento climatico. Gli esperti dovranno valutare e segnalare agli stati membri il da farsi per aumentare il livello di sicurezza dei propri sistemi, e sino ad allora la borsa delle emissioni resterà chiusa o riaprirà ma solo in parte. Gli esperti Ue non hanno voluto fare i nomi dei paesi o delle società con ‘bachì nel sistema di sicurezza per evitare che i criminali possano agire sui paesi al momento non accora vittime delle frodi. «Il sistema Ets è buono e sarà comunque completamente diverso e più sicuro nel 2013, quando cesseranno di esistere i singoli registri nazionali e ve ne sarà uno unico a livello europeo gestito dalla Commissione», ha spiegato la Kokkonen.