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L’ Antitrust blocca i finti ecoshopper

21 gennaio 2011 0 commenti

shopperStop alle finte buste biodegradabili. Questa la decisione dell’Autorita’ garante per la concorrenza che parla di ”pubblicita’ ingannevole” per gli ‘eco-shopper’ fatti dall’aggiunta di un additivo alla plastica tradizionale, dando cosi’ ragione a Legambiente che il 4 febbraio dello scorso anno aveva segnalato la questione.
E’ un pronunciamento che – secondo Andrea Di Stefano, responsabile affari istituzionali della Novamont (l’azienda italiana di Novara, leader a livello internazionale che produce una delle ‘nuove plastiche’ amiche dell’ambiente, il Mater-bi, e che rispetta ‘standard definiti a livello globale’) – indica come sia necessario verificare cosa accade al prodotto finito nell’ambiente di smaltimento e nella tempistica di biodegradabilita’. La decisione dell’Antitrust afferma anche che gli shopper di plastica ‘tradizionale’ con l’aggiunta dell’additivo chimico Ecm (masterbatch pellet) non possono essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili proprio perch‚ non rispettano gli standard della normativa comunitaria e internazionale.   ”Il pronunciamento dell’Antitrust – spiega Di Stefano – stabilisce che la biodegradabilita’ debba essere verificata nell’ambiente in cui finisce il sacchetto (in questo caso il compostaggio), e secondo una determinata tempistica” pari a una ”disintegrazione almeno del 90% del materiale in 180 giorni”.
Dalla segnalazione fatta da Legambiente – la quale aveva denunciato come comuni, esercizi commerciali e catene di supermarket fossero indotti in errore – l’Antitrust ha cosi’ definito ”ingannevole” la pubblicita’ delle finte bio-buste di tre aziende (Italcom, Arcopolimeri e Ideal plastik), vietandone la diffusione e prevedendo multe da 40.000 a 20.000 euro. ”Siamo molto soddisfatti – commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente – Continueremo a vigilare per evitare che il bando dei sacchetti di plastica possa permettere ai furbi di fare affari ai danni dell’ambiente”. Anche il senatore del Pd, Francesco Ferrante, accoglie con favore il pronunciamento dell’Authority: ”Viene sbarrata cosi’ da subito la strada ai furbetti. Evidentemente la vecchia industria inquinante ha cercato in qualche modo di aggirare, con sacchetti che non si sarebbero decomposti prima di 200 anni, una norma che coniuga il rispetto per l’ambiente all’innovazione”.