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Dal tetto a casa: non rinnovato il portavoce dei precari dell’Ispra

24 gennaio 2011 0 commenti

ISPRA1E’ passato un anno da quando i ricercatori precari dell’ISPRA sono saliti sul tetto nel tentativo di salvaguardare il posto di lavoro: era il 21 gennaio quando tornavano a casa con in mano un accordo. Tentativo che sembrava riuscito, ma in realtà solo temporaneamente.

Tra i nove punti del protocollo d’intesa c’erano il rinnovo di tutti i contratti precari e l’impegno “al fine di soddisfare il fabbisogno dell’Ente” a bandire concorsi a tempo determinato e indeterminato. Ma i mesi si sono succeduti ai mesi e i bandi sono rimasti molto oltre l’orizzonte.

E in più, anche la beffa. Inspiegabilmente e nonostante la richiesta di rinnovo pervenuta all’amministrazione, come da procedura, l’Ispra ha infatti deciso di non prorogare e rimandare a casa il portavoce dei precari Massimiliano Bottaro, 35 anni, all’Ispra da 10 anni con assegno di riecerca. A comunicare in una nota l’accaduto, il sindacato di base USI RDB che ha sostenuto i ragazzi lo scorso anno: “Peraltro, in questi giorni il Direttore Generale ha assunto una decisione grave che potrebbe portare al licenziamento di uno dei ricercatori precari protagonisti della lotta sul tetto, abusando delle sue funzioni e violando la libertà della ricerca, per ragioni che non sembrano poter essere diverse da una rivalsa personale per i fatti dell’anno scorso.” Si troverà una soluzione? Chissà.

Intanto la struttura commissariale è stata sostituita da una nuova gestione. Presidente dell’istituto è Bernardo De Bernardinis, già storico vice di Bertolaso alla Protezione Civile e il primo Cda ha nominato direttore generale Stefano Laporta. Che però è stato successivamente designato dal Consiglio dei Ministri quale membro del collegio di presidenza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza nucleare. La nomina di Stefano Laporta, già sostituto procuratore federale dell’Ufficio Indagini della Figc e componente supplente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, sarà sottoposta all’avallo del Parlamento per valutarne anche gli aspetti di compatibilità e di competenza. Resterà? Si vedrà. Nel frattempo Bottaro e gli altri restano in attesa, come d’autunno sugli alberi le foglie.