Home » Redazione Ecquo » Agricoltura, Apertura, Inquinamento »

Sequestrate nel mantovano sei partite di uova alla diossina

27 gennaio 2011 0 commenti

polliUova contenenti diossina e altre sostanze cancerogene sono state trovate dai controlli disposti dall’Asl di Mantova. I campioni, secondo quanto riportato dalla ‘Gazzetta di Mantovà, erano stati prelevati negli allevamenti rurali nel corso di una campagna straordinaria di indagine partita ad ottobre e che ha coinvolto anche allevamenti bovini. «Negativi, finora, i riscontri per il latte, mentre sei partite di uova sarebbero risultate positive».

 I riscontri, secondo quanto riportato, «sono emersi in sei delle nove aziende agricole controllate: a Sustinente, Castiglione, Viadana, Dosolo, San Giorgio e San Martino dall’Argine. Sono state rilevate concentrazioni di veleni parecchio al di sopra dei limiti di legge. In tutti i casi si tratta d’animali ruspanti, allevati all’aperto e alimentati con becchime autoprodotto. Il superamento della soglia di legge di 6 picogrammi per grammo di materia grassa andrebbe ben oltre il limite».

 L’Asl di Mantova «ha già emesso i primi divieti di consumo e di commercializzazione delle uova, degli ovoderivati e delle galline negli allevamenti rurali contaminati. Ora si passa alla seconda fase dell’indagine che punta a scoprire la causa delle contaminazioni. In campo anche i Nas. Il Ministero della Salute sta valutando la possibilità di estendere l’indagine a tutta Italia».

A Mantova si minimizza la portata nell’indagine condotta dall’Asl di Mantova tra l’ottobre e il novembre dello scorso anno, in nove allevamenti avicoli a conduzione familiare, e per l’autoconsumo, da cui sono risultati sei campioni di uova contenenti tracce di diossina e di Pcb superiori al limite di legge.

Oggi pomeriggio, in una conferenza stampa, il dirigente del dipartimento di veterinaria Loris Zaghini ha fatto il punto della situazione, confermando i risultati delle analisi ma anche evitando di creare allarme tra la popolazione.  ”Alle sei aziende agricole interessate – ha detto – abbiamo gia’ comunicato che le uova e le carni degli animali da cortile allevati non possono essere ne’ consumati ne’ commercializzati”, precisando che ”l’autoconsumo di quelle uova e di quelle galline riguarda cinque o sei famiglie”. Gli allevamenti avicoli in cui sono stati riscontrate contaminazioni si trovano dei Comuni di
Sustinente, San Giorgio, Castiglione delle Stiviere, San Martino dall’Argine, Viadana e Dosolo.
L’indagine dell’Asl ha riguardato anche allevamenti bovini a carattere familiare e il latte prodotto: nessun campione di latte e di carne ha evidenziato livelli irregolari di diossine e di Pcb. ”Al momento – ha detto Zaghini – non e’ possibile stabilire che cosa abbia provocato la contaminazione di uova e pollame. Per questo a breve partira’ la seconda fase dello screenig sui campioni prelevati che sara’ eseguita dall’Istituto zooprofilattico di Bologna, dopo che nella prima fase le analisi erano state effettuate da quello di Brescia. Contemporaneamente, scenderanno in campo i carabinieri del Nas per capire come i polli di quelle aziende agricole sono stati allevati, in che condizioni e con che mangimi. Il dirigente non ha fornito i livelli di diossina e Pcb riscontrati nei campioni ma si e’ limitato ad affermare che ”il reale livello e la qualita’ della contaminazione richiede accertamenti analitici piu’ complessi”. Zaghini, ha concluso dicendo di essere a conoscenza che ”il Ministero della salute sarebbe intenzionato ad estendere a livello nazionale l’indagine che abbiamo fatto sugli allevamenti avicoli e bovini per l’autoconsumo”.

FEDERCONSUMATORI: INTENSIFICARE SUBITO I CONTROLLI

 “Il ritrovamento di uova contaminate dalla diossina in alcuni allevamenti rurali del mantovano _ dice Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori _ è  gravissimo. Bene il ritiro ed il divieto di commercializzazione operato immediatamente dalla Asl di Mantova. Questa vicenda, però, mette in evidenza, ancora una volta, la necessità di un`intensificazione dei controlli e delle verifiche nel delicatissimo campo della sicurezza alimentare”.  “Non ci stancheremo mai di dire, infatti, che i cittadini hanno diritto ad essere assolutamente certi ed informati sulla sicurezza dei prodotti che portano in tavola. Un importante passo avanti in questo senso è stato finalmente fatto con l`indicazione di origine in etichetta per i prodotti alimentari, per la quale, da sempre, ci siamo battuti”.  “Adesso è il momento di proseguire su questa strada, ripristinando la legge 263/62 con decreto d`urgenza, per garantire la tutela della salute pubblica, e disponendo sanzioni severe, anche di carattere penale, per chi tenta di lucrare sulla salute dei cittadini”, conclude Federconsumatori.