Rifiuti, arresti in Campania. Il procuratore Di Chiara: “Emergenza salute cittadini”. Wwf: “Poteri straordinari incontrollati”
Quanto emerso dal nuovo filone dell’inchiesta su presunte irregolarità dello smaltimento dei rifiuti in Campania “non può non allarmare” perchè ha messo “a rischio la salute delle persone”. Così il procuratore aggiunto di Napoli Aldo De Chiara nel corso della conferenza stampa dell’operazione che questa mattina ha portato all’arresto di 14 persone.
Da quanto emerso dalle indagini sarebbe stato sversato in mare, soprattutto nella zona di Cuma e nell’area circostante, percolato altamente inquinante. I rifiuti liquidi, infatti, erano conferiti in numerosi depuratori regionali in assenza di tutte le necessarie autorizzazioni oppure in impianti inadeguati ad assicurare la depurazione. Si è venuta così a creare un’attività di depurazione “meramente apparente” e un’attività di sversamento “continuativa e imponente” lungo il litorale campano di reflui inquinanti e non depurati in grado di determinare il disastro ambientale delle coste. Una situazione che, soprattutto nell’estate 2008, portò ad una vera e propria emergenza in tutta la zona flegrea nella quale fu inibita la balneazione.
“Credo che non ci sia la volontà politica di risolvere il problema. Da 16 anni la questione rifiuti è sempre emergenza”. Così il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore nel corso della conferenza stampa indetta in seguito ai 14 arresti per lo sversamento di percolato in mare. “Da parte delle forze politiche non c’è la volontà di risolvere il problema, altrimenti a quest’ora sarebbe già risolto. Si creano solo soluzioni tampone – ha aggiunto – tutti sanno che bisogna costruire una nuova discarica ma non si riesce a individuare dove. Da tempo ripeto che nel Napoletano non c’è spazio. In questa Regione si può solo creare nel Beneventano o nell’Avellinese dove ci sono campagne lontane dai centri abitati. Si continua però a perdere tempo. C’è un continuo battibecco e ad esempio – ha proseguito – ancora non si è iniziato a scavare per costruire il termovalorizzatore di Napoli Est. Bisognerebbe – ha concluso Lepore – mettersi a un tavolo e risolvere seriamente la questione”.
LA DENUNCIA DEL WWF
“Troppo spesso i poteri straordinari per gestire l’emergenza generano un’emergenza legalita’’’. Lo dice il Wwf Italia che, commentando i 14 arresti di oggi da parte della procura di Napoli, ricorda che ‘’con strumenti ordinari 7 quartieri del capoluogo partenopeo hanno fatto in media il 67% di differenziata’’. Secondo il presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni, ‘’se le accuse verranno confermate dalla magistratura ci troveremmo di fronte al tradimento della fiducia da parte di pubblici amministratori’’. Ancora una volta, afferma Leoni, ‘’i poteri straordinari invece che servire per risolvere un’emergenza pur con corsie preferenziali, rischiano di trasformarsi essi stessi in una ‘emergenza per la legalit…’ ‘’.
I reati contestati, prosegue il Wwf, sono ‘’gravissimi’’ e dimostrano quanto sia ‘’fondamentale’’ il ruolo della magistratura nella difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, gia’ evidenziato oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Interventi risolutivi, dice Leoni, possono essere ‘’perseguiti con strumenti ordinari’’. Esiste una parte della citta’ di Napoli – ricorda il presidente del Wwf – che ha dimostrato di poter raggiungere livelli di raccolta differenziata comparabili con le pi— efficienti citt… europee. Con un progetto avviato due anni fa dal Wwf, sette quartieri napoletani col ‘porta a porta’ hanno realizzato il 60% di raccolta differenziata con punte oltre il 90%. Un dato che, se applicato, consentirebbe alla citta’ di togliere 27.000 tonnellate di rifiuti dalla discarica al mese.
PERCOLATO: SCHEDA
Il percolato è un liquido originato dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi e può essere prodotto dalla progressiva compattazione dei rifiuti. Il percolato prodotto dalle discariche controllate di rifiuti solidi urbani (rsu) è un refluo con un tenore più o meno elevato di inquinanti organici e inorganici, derivanti dai processi biologici e fisico-chimici all’interno delle discariche.
Per legge, il percolato deve essere captato e opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc debitamente autorizzati. Le caratteristiche quantitative del percolato sono influenzate da fattori esterni come l’apporto idrico e da fattori interni come l’umidità iniziale, la produzione e consumo di acqua durante la biodegradazione dei rifiuti, da fattori progettuali come la copertura finale. Le caratteristiche qualitative dipendono invece più strettamente dalla composizione dei rifiuti.