Legambiente: nonostante l’emergenza smog, negli uffici pubblici temperature tropicali
“L’allarme smog continua, i milanesi soffocano da settimane ma negli uffici pubblici sembra di stare ai tropici. Tutti in maniche di camicia e limiti di legge ampiamente sforati. Pessimo esempio anche dai negozi spreconi che continuano a tenere aperte le porte.
Legambiente chiede a tutti di rispettare i limiti di legge e promuove “Un colpo di tosse per Milano”, la manifestazione di sabato 5 alle 11, per chiedere 300 mila macchine in meno e 300 mila alberi in più per la città”.
“Mentre i cittadini devono lasciare a casa l’auto e tengono bassa la temperatura delle abitazioni, come consiglia anche Legambiente, i commercianti dicono sempre no e c’è una Milano che dà il cattivo esempio – dice Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -. Mentre fuori siamo in pieno inverno negli uffici pubblici è già estate. Anche i negozi delle grandi firme continuano a tenere aperte le porte: uno spreco di energia che i milanesi pagano di tasca propria. Servono misure decise e immediate e le istituzioni diano il buon esempio in casa propria abbassando i gradi del termometro” “Negli uffici pubblici milanesi fa troppo caldo e le temperature sforano ampiamente il tetto di 20 gradi consentito dalla legge. 24 gradi la media, ben oltre la tolleranza di due gradi concessa dal regolamento.
Capita così che il personale si trovi a lavorare in maniche di camicia e a tenere le finestre aperte. Con uno spreco di calore e di soldi. Eppure il Comune, invece che intervenire sta valutando di chiedere ai cittadini di abbassare il riscaldamento delle abitazioni a 19 gradi, come Legambiente già consiglia, per far fronte all’emergenza smog”. “È uno spreco di risorse, oltre che un pessimo esempio per la città – spiega ancora l’associazione ambientalista -. Ma le istituzioni sono in buona compagnia: i “Negozi spreconi” tengono la porta abitualmente aperta con grande spreco di energia e di calore”.