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Container radioattivo a Genova, l’Autorità portuale rassicura tutti: “Rischio irrilevante”

2 febbraio 2011 0 commenti

Containers“Il rischio radiologico è irrilevante” anche se “nel punto di maggior emissione si sono rilevati parametri di radioattività massima”. Lo ha dichiarato ai commissari della Provincia di Genova Giuseppe Canepa, presidente del comitato igiene sicurezza e responsabile del servizio ambiente e sicurezza dell’Autorità Portuale di Genova, a proposito del container radioattivo stoccato nell’area del sesto modulo del Vte a Genova Voltri, in base alle informazioni fornite dalla prefettura.

Canepa e Marco Calimero, tecnico dell’Arpal, hanno precisato che il cobalto 60, all’interno del container parzialmente schermato da fili di rame, proviene dall’Arabia Saudita ed è probabilmente un residuo, non ancora esausto, di lastre radioattive usate in siderurgia. Dagli esami eseguiti risulta che nessun lavoratore ha subito esposizioni superiori a 1 millisivert/anno, a fronte di una soglia di 20 millisivert. 

Il sistema di contenimento, ancora da completare con lastre metalliche, di acqua e calcestruzzo, ha ridotto da 230 metri a 20/30 metri il raggio di rischio sui fronti più esposti e questo esclude ogni pericolo sia per i cicloamatori della pista del canale di calma che per i canottieri che vogano a mare. All’esterno del contenitore non c’è contaminazione. I tempi di conclusione della bonifica non sono ancora certi. Canepa ha ricordato che le leggi internazionali sulla sicurezza della navigazione non avrebbero permesso un immediato rinvio al mittente del carico, senza prima bonificarlo, e che controlli a bordo, seppure allo studio al momento non sono previsti. Il costo della bonifica sarà messo in conto alla società di Jeddah che ha spedito il carico. Per questo il ministero degli Esteri ha già contattato l’ambasciata in Arabia.