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Nucleare: Saglia promette compensazioni per i comuni sedi di impianti

2 febbraio 2011 0 commenti

Areva_EPRAl prossimo Cipe ”garantiremo, di concerto con il Ministero dell’Ambiente, l’approvazione della delibera per il 2009 relativa al versamento dell’importo delle compensazioni a favore dei Comuni sedi di impianti nucleari. Finora e’ stata fatta una ricognizione generale della situazione e stiamo cercando di risolvere i problemi relativi al 2008”.

E’ quanto ha assicurato Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso del suo incontro con la delegazione della Consulta dei Comuni sede di servitu’ nucleari dell’Anci. ”Il deposito nazionale dei rifiuti nucleari – afferma il sottosegretario – deve essere individuato entro il 2015 , anche perche’ ce lo impone una direttiva europea. L’individuazione del deposito segue un suo iter autonomo, indipendente dalla realizzazione del nucleare”.

 Le richieste che la Consulta dei Comuni sede di servitù nucleari dell’Anci ha consegnato al sottosegretario allo Sviluppo EconomicoErogare erano di erogare  immediatamente l’importo delle compensazioni a favore dei Comuni sedi di impianti nucleari, escludere le misure compensative della legge 368/03 dal
vincolo del Patto di stabilità per i Comuni sopra i 5mila abitanti (Trino, Latina, Sessa Aurunca e Ispra) e fissare tempi certi e rapidi per l’individuazione del Parco tecnologico e del deposito nazionale dei rifiuti nucleari.

 «Le risorse che stiamo aspettando – spiega il sindaco di Caorso, Callori – riguardano il 2008 il 2009, e ora anche il 2010, e in vista della chiusura dei bilanci (termine ultimo 31 marzo) vogliamo sapere su quali risorse poter contare. Il Governo ci dica quando ci saranno le deliberazioni del Cipe anche perchè il Ministero dell’Ambiente ha già predisposto il decreto di ripartizione». Sull’esclusione delle misure
compensative dal Patto di Stabilità, Callori ricorda come i cittadini coinvolti dal vecchio nucleare hanno subito «danni enormi dalle centrali e queste risorse andrebbero utilizzate a loro vantaggio e contribuirebbero a migliorare i loro territori. Che senso ha avere diversi milioni di euro sui conti correnti se poi non si possono spendere?».