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Boati nell’area del Fadalto: verranno collocati due sismografi per prevenire rischi

4 febbraio 2011 0 commenti

FadaltoVerranno collocati altri due sofisticati sismografi nella Valle Lapisina, nell’area del Fadalto, tra la provincia di Treviso e quella di Belluno. Due strumenti, installati dall’Istituto nazionale di Oceanografia e di geofisica sperimentale di Trieste, che dovrebbero aiutare a comprendere la natura dei forti boati che da mesi impauriscono gli abitanti della zona.

Intanto, nelle ultime 24 ore si sono avvertiti nella valle ben cinque botti. Alla Protezione Civile, dove non si conferma la presenza di tracce sismiche per il fenomeno, sale il livello di tensione, tant’è che si attende l’ok del sindaco di Vittorio Veneto per la costituzione del Coc, il Centro operativo comunale che avrà il compito, in caso di emergenza, di avviare una task force per i piani di evacuazione.
Ma cosa hanno rilevato finora i sismografi piazzati sotto il Fadalto? Le primissime indicazioni strumentali parlano di “componenti vibrazionali”, conseguenti ai boati sordi che sembrano provenire dalle viscere della terra. Lievi tremori associati ai rumori che vengono percepiti solo da una strumentazione sofisticata e sensibile come quella approntata dall’Istituto sismologico triestino.

La Regione Veneto, nei giorni scorsi, ha effettuato un sopralluogo in elicottero sorvolando l’area interessata dai boati. I geologi hanno riscontrato una situazione di instabilità di masse rocciose e evidenti manifestazioni del fenomeno carsico. Lunedì prossimo una riunione nella sede della Protezione Civile di Venezia dovrebbe fare chiarezza sul fenomeno e fornire i risultati delle registrazioni.