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Il ciclone Yasi si abbatte sull’Australia, ma fa meno danni del temuto

4 febbraio 2011 0 commenti

AUSTRALIA/AUSTRALIA-CYCLONE/Centinaia di case sono state devastate, piantagioni di banane e canna da zucchero sono state distrutte e infrastrutture sono state danneggiate nelle cittadine di Tully, Mission beach, Innisfail e Cardwell, sulla costa del Queensland australiano. Ma tuttavia l’Australia ha tirato un sospiro di sollievo dopo che il passaggio del ciclone Yasi si è rivelato meno disastroso delle previsioni della vigilia.

Città come Cairns e Townsville sono state relativamente risparmiate e non si registrano vittime. Vi sono due dispersi a Innisfail, ma si spera di rintracciarli una volta che torneranno a funzionare i telefoni cellulari. Il ciclone ha toccato nella notte la costa del Queensland. Ma i suoi venti alla velocità di quasi 300 chilometri l’ora hanno perso forza e Yasi, inizialmente classificato a livello cinque, è sceso alla categoria uno. Si è così evitato il temuto scenario di onde altissime che avrebbero potuto spazzare la costa. Ieri gli abitanti delle zone interessate si erano preparati al peggio, dopo che il ciclone, di una forza paragonabile all’uragano Katrina che devastò New Orleans nel 2005, era stato annunciato come il peggiore dal 1918. Gran parte dei 300mila abitanti dell’area interessata hanno trascorso la notte nelle cantine o nei centri di raccolta.

«Sono molto sollevata questa mattina, ma vorrei sottolineare che siamo ad un primo bilancio dei danni», ha detto oggi il primo ministro del Queensland, Anna Bligh. Al momento 180mila case sono rimaste senza elettricità e i danni alle colture sono stimati a 500 milioni di dollari. A Innisfail, raccontano testimoni locali, non rimane nemmeno più una foglia sugli alberi. A Cairns, una città di 122mila abitanti, dove i danni sono stati relativamente contenuti, la notte è stata allietata dalla nascita di una bambina in un centro per gli sfollati. Ma i genitori, la giapponese Akiko e il marito tedesco Chistian Pruss, hanno respinto ogni pressione e rifiutato di chiamarla Yasi.