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Discarica sottomarina a Quirra: area messa sotto sequestro

11 febbraio 2011 0 commenti

quirraUn’area di circa un chilometro quadrato nello specchio di mare davanti a Capo San Lorenzo, nel poligono sperimentale interforze di Quirra (Cagliari), è stata posta sotto sequestro probatorio stamane su disposizione della procura di Lanusei. Nei fondali i sommozzatori della polizia arrivati da Olbia hanno scoperto, nelle immersioni ispettive di stamane e dei giorni scorsi, una sorta di discarica sottomarina: pezzi di radio, razzi, ordigni, booster di missili e rottami vari caduti in mare durante le esercitazioni a mare ospitate nel poligono.

Il sequestro, deciso anche per ragioni di sicurezza, è stato disposto dal procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, che a gennaio ha aperto un’inchiesta per omicidio plurimo e omissione d’atti d’ufficio per mancati controlli sanitari dopo le notizie di stampa sull’abnorme numero di casi di tumori fra gli allevatori e di malformazioni fra agli agnelli nati negli ovili attorno al poligono.

Dopo le verifiche dei sub della polizia, cui hanno partecipato anche una motovedetta del corpo forestale e la Squadra mobile di Nuoro, la capitaneria di porto ha emanato nel pomeriggio un’ordinanza di interdizione dell’area posta sotto sequestro, dove sarà vietata qualsiasi tipo di attività, dalla navigazione alle immersioni. Parte del materiale scoperto dai sommozzatori potrebbe essere pericoloso, in particolare ordigni dotati ancora di carica esplosiva. La zona dovrà essere bonificata.

Lunedì scorso un missile di due metri e mezzo si era incagliato nelle reti di un peschereccio a circa cinque miglia al largo del poligono. Ai primi del mese Fiordalisi aveva disposto il sequestro di quattro discariche a cielo aperto nel perimetro della base, che si estende fra Quirra e Perdasdefogu, fra le province di Cagliari e Ogliastra.

 

LA SINDROME DI QUIRRA

Sono attesi pullman da tutta la Sardegna, domenica prossima alle 10 di fronte all’ingresso del poligono militare di Quirra per “Sa Die de sa vardiania”, giorno della salvaguardia. L’iniziativa è promossa dal ‘Comitadu.si.nonucle’, il sodalizio spontaneo per il sì al referendum contro il nucleare previsto in Sardegna il 15 maggio prossimo. “A Quirra “, ha detto l’esponente di Sardigna Natzione e referente del comitato, Bustianu Cumpostu, a Cagliari durante una conferenza stampa, “non ci sono morti normali e dunque è lecito chiedersi chi e che cosa sta uccidendo, in quel territorio, persone e animali. Crediamo che il territorio vada restituito alle popolazioni dopo una minuziosa bonifica e si deve immediatamente pensare a una riconversione del poligono che potrebbe ad esempio ospitare la più grande sede nazionale della protezione civile”.

All’iniziativa promossa dal comitato aderisce anche l’Italia dei Valori. «Ho chiesto a tre ministri dell’attuale Governo», ha detto il coordinatore regionale e deputato Federico Palomba, «quali attività si svolgono a Quirra e soprattutto se il tutto avviene sotto il controllo delle autorità italiane. Al momento non ho ricevuto alcuna risposta e, per ottenere informazioni nel più breve tempo possibile, presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione urgente».

Dopo gli interventi dei responsabili del comitato e degli amministratori locali, previsti alle 11.30, i manifestanti si sposteranno a Villaputzu e San Vito dove dalle 16, nella sala convegni del Comune, si svolgerà un dibattito aperto. Domenica sarà presente anche il consigliere regionale di opposizione Claudia Zuncheddu. “Per capire che nel poligono di Quirra e nel territorio circostante c’è qualcosa che non va”, ha detto l’ex esponente dei Rossomori passata all’area indipendentista, “non servono altre commissioni di indagine: i poligoni militari della Sardegna devono chiudere i battenti e si deve pensare subito a una loro riconversione per garantire i posti di lavoro”.