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Lampade a led? Super efficienti, ma da trattare con le molle

14 febbraio 2011 0 commenti
I diodi ad emissione luminosa, meglio noti come LED, che stanno trovando sempre maggiore diffusione per la loro lunga durata ed elevata affidabilità, ma soprattutto per la loro altissima efficienza ed i bassi consumi di energia elettrica, contengono piombo, arsenico e dozzine di altre sostanze tossiche che li rendono potenzialmente pericolosi e non, come si crede, ambientalmente sostenibili.

Lo afferma l’Università della California-Irvine, attraverso il presidente del Dipartimento della salute pubblica e di prevenzione sanitaria che assieme ai suoi colleghi scienziati, sia dell’Università della California-Irvine, che dell’Università della California-Davis, hanno intrapreso una ricerca sui LED che si trovano normalmente in commercio. Hanno così acquistato le diverse luci colorate a base di LED che si usano nel periodo natalizio, le lampade a base di LED dei semafori stradali, le lampadine delle automobili, anch’esse a base di LED, ecc. Poi, le hanno liberate dai loro involucri esterni ed hanno esaminato ed analizzato i componenti chimici dei vari tipi di LED.

I risultati ottenuti e pubblicati nel numero di gennaio 2011 della rivista scientifica: “Environmental Science & Technology“, mostrano che i LED a luce rossa e di bassa intensità contengono quantità di piombo fino a livelli otto volte i valori massimi ammissibili dalla legge mentre quelli ad alta intensità e con luminosità più brillante contengono un numero di contaminanti tossici molto più alto di quelli a bassa intensità. Per quanto riguarda i LED a luce bianca il contenuto di piombo è minore, ma diventa molto elevato, invece, il contenuto di nickel.

ledIlluminazione a led? Ottima ma prendendo le opportune precauzione. Piombo, nickel, arsenico ed altri contaminanti tossici trovati nei LED rappresentano iinfatti i maggiori fattori di rischio di diversi tipi di cancro e di danno per il sistema nervoso, così come di insorgenza di malattie renali, di ipertensione, di eruzioni cutanee ed altre malattie. Il rame contenuto nei LED rappresenta, inoltre, una minaccia ai pesci ed ai sistemi ecologici dei fiumi e dei laghi, qualora le lampade a LED non siano smaltite in modo sicuro.

Tutto ciò però non significa che se si rompe una lampada a LED e si inspirano i suoi vapori, sopravviene automaticamente un cancro o una malattia grave, ma può rappresentare, però, la classica “goccia che fa traboccare il vaso” qualora esposti ad altri rischi di cancro o di malattie gravi.


La ricerca effettuata sarà inviata alle autorità sanitarie dello Stato della California perché possano emanare le opportune norme di prevenzione sanitaria per la popolazione  e di smaltimento dei LED in condizioni di sicurezza. Nel frattempo i ricercatori che hanno condotto questa ricerca raccomandano tutti i cittadini, in caso di rottura di lampade a LED in casa, di non toccare nessun frammento con le mani e di indossare una maschera protettiva delle vie respiratorie. Stesse precauzioni devono essere adottate dai lavoratori ed elettricisti che, per motivi di lavoro, si trovano di fronte a lampade a LED rotte.