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M’illumino di Meno/Legambiente: solo 28 comuni hanno adottato buone pratiche ambientali

18 febbraio 2011 0 commenti

m'illuminoGenova esempio di sostenibilita’, in quanto “prima citta’ italiana a vedersi approvare dall’Europa il Piano di azione per l’energia sostenibile”. Subito dietro Torino, Avigliana (Torino) e Maranello (Modena), ma piu’ in generale l’Italia vanta 28 Comuni che hanno adottato buone pratiche e 24 amministrazioni sospese per ritardi. Questo, in sintesi, il quadro emerso dal dossier ‘Clima in Comune 2011′ di Legambiente, presentato in occasione di ‘M’illumino di meno’, la giornata per il risparmio energetico indetta di ‘Caterpillar‘, la trasmissione di Rai Radio2.

Il monitoraggio sui piani e le buone pratiche delle Amministrazioni italiane vede due bocciati illustri: Roma e Milano. La Capitale “e’ a rischio sospensione”, mentre il capoluogo lombardo “da sempre, e’ ferma al palo”. Il dossier di Legambiente ha monitorato cosa sta accadendo a livello nazionale, per “sollecitare i comuni che ancora non hanno colto il senso del Patto dei sindaci”, e per “diffondere le buone pratiche” ambientali. L’associazione del Cigno rileva che “gia’ possiamo elencare le prime bocciature di quei comuni i cui sindaci hanno firmato il Patto senza pero’ giungere alla ratifica del Consiglio”: tra questi “capofila illustre” e’ il Comune di Milano, cui si aggiungono 24 ritardatari (Abano Terme, Alonte, Arcugnano, Arzignano, Barbarano vicentino, Brendola, Campiglia dei Berici,
Casola di Napoli, Castelnuovo del Garda, Castelnuovo di Val di Cecina, Chiusdino, Cremona, Ferentillo, Longare, Montecatini Val di Cecina, Montecchio Maggiore, Monterotondo Marittimo, Nanto,
Noventa vicentina, Orgiano, Poiana Maggiore, Radicondoli, Rossano, Villaga). Roma e’ invece “seriamente a rischio sospensione per scadenza dei termini”.

Tra i comuni che si sono distinti per le buone pratiche ci sono Salerno (per un sistema di raccolta domiciliare cha ha permesso di raggiungere l’eccellenza per i rifiuti avviati a riciclo), Cesano Boscone (nel milanese, per le circa 261.500 pasti sostenibili all’anno e le circa 20 mila merende distribuite nella mense scolastiche e pubbliche), e il comune 100% rinnovabile di Sluderno, (in provincia di Bolzano, che copre interamente i propri consumi energetici e termici con fonti rinnovabili). Qui oggi si contano 960 metri quadri di pannelli solari termici e 512 kiloWatt di pannelli fotovoltaici diffusi sui tetti di case e aziende e 4 microimpianti idroelettrici che hanno una potenza complessiva di 232 kiloWatt. Il riscaldamento delle abitazioni e’ garantito da un impianto di teleriscaldamento a biomasse locali e da biogas.

Dal dossier ‘Clima in Comune 2011′ di Legambiente “in positivo” spiccano poi alcune buone pratiche come l’agenzia CasaClima di Bolzano, che si occupa dal 2002 di certificazione energetica degli edifici e che vede 2.840 edifici certificati (di cui 71 in ‘classe Oro’, 640 in ‘classe A’, 1.980 in ‘classe B’ e 1.500 ristrutturazioni). Un altro caso “esemplare”, continua lo studio Legambiente, e’
quello dell’azienda Usl di Rimini, che ha realizzato un Piano di azione per il miglioramento della sostenibilita’ energetica in cui ha integrato e sistematizzato diversi interventi per migliorare
l’efficienza energetica degli impianti dei quattro ospedali cittadini, e introdotto nella gestione quotidiana buone pratiche di risparmio e uso razionale dell’energia.

“C’e’ un ‘federalismo’ vero e sostenibile che sta nascendo anche in Italia e di cui, purtroppo, la politica parla poco”, commenta Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente. È, spiega, il ‘movimento’ dei 600 comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci con Genova che fa da capofila in Europa. “Sono le citta’ che vogliono diventare sostenibili e belle per prime”, sottolinea Poggio.
Il presidente dell’associazione ambientalista, Vittorio Cogliati Dezza, bisogna insistere con il patto dei Sindaci e rilanciarlo, perche’ “e’ una cosa seria”, perche’ “prevede verifiche e controlli”, e
perche’ “e’ anche uno strumento concreto per la battaglia contro i cambiamenti climatici”. Una battaglia, ricorda Cogliati Dezza, che “va combattuta e vinta principalmente nelle aree urbane”. La
riqualificazione delle nostre citta’ in chiave energetica ma anche in tema di mobilita’ e trasporti, continua il presidente di Legambiente, “e’ la principale sfida per lo sviluppo di settori economici
importanti come l’edilizia”, oltre che essere la strada da seguire “per il miglioramento della vivibilita’ dei nostri centri urbani perseguito attraverso la valorizzazione di nuove professionalita'”.