Emergenza arsenico: nel Lazio riguarda almeno 315 mila cittadini
Undici comuni e 65 mila cittadini nella Provincia di Roma, 38 centri abitatati e quasi 250 mila abitanti in quella di Viterbo. Otto comuni nella zona pontina. La fotografia piu’ aggiornata dell’emergenza arsenico nel Lazio arriva dalla commissione regionale Ambiente, nel corso di un’audizione-summit con l’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei e i presidenti delle province di Latina, Armando Cusani, e di Viterbo, Marcello Meroi. In attesa della decisione dell’Ue sulla deroga a 20 microgrammi/litro (attualmente il limite e’ fissato a 10), si discute sul da farsi: uniformare le ordinanze comunali sull’utilizzo dell’acqua; realizzare le infrastrutture necessarie per garantirne la potabilita'; trovare i fondi. E intanto da un consorzio di Frascati, un comune dei Castelli romani, una cittadina denuncia ”emergenza arsenico, legata a un pozzo privato inquinato, che va avanti da tre anni” e che costringe gli abitanti a ”comprare acquaminerale anche per lavare i cibi”.
Se l’assessore Mattei si dice fiducioso sulla possibilita’ di ottenere la deroga dall’Ue, e’ piu’ cauto il presidente della commissione Ambiente Roberto Carlino (Udc), che spiega: ”Non c’e’ dubbio che si debba intervenire comunque subito sulle infrastrutture avendo in mente il limite ben chiaro dei 10 microgrammi stabiliti dall’Ue”. E riferendosi alla recente nomina a commissario della governatrice Renata Polverini aggiunge: ”Dal 12 febbraio il commissario delegato ha 30 giorni per la predisposizione del piano generale degli interventi urgenti a salvaguardia della pubblica incolumita’, attraverso l’individuazione delle fonti di approvvigionamento idrico naturalmente inquinate con valori di arsenico superiori a 20 microgrammi per litro e degli interventi necessari per l’erogazione di acqua ad uso umano rientrante nei parametri”. ”Ma serviranno risorse regionali – obietta dall’opposizione Filiberto Zaratti – Come si fara’, se le risorse sono state tagliate?”. E di risorse parla anche, senza mezzi termini, il presidente della provincia di Viterbo Marcello Meroi: ”Per risolvere l’emergenza arsenico nella provincia di Viterbo, che nel Lazio e’ senz’altro la zona piu’ colpita, al di la’ delle chiacchiere chiediamo risorse. Tutt’al pi— ora che c’e’ un commissario: la presidente Polverini”. Anche se in provincia di Roma il problema e’ meno sentito, a testimoniare la sua vita a contatto con l’arsenico e’ una cittadina dei Castelli Romani, che racconta: ”Viviamo in un consorzio di ville a Frascati servito da un pozzo privato e fortemente inquinato dall’arsenico. Da noi l’emergenza non e’ iniziata oggi ma dura da tre anni e siamo costretti a comprare acqua minerale non solo per bere ma anche per cucinare e lavare i cibi. Per la mia famiglia (quattro persone) ne acquisto 20 casse a settimana ed e’ ormai insostenibile”.