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Reach: sei sostanze chimiche saranno vietate in Europa

21 febbraio 2011 0 commenti

reachIl sistema Reach inizia a produrre i suoi effetti: sei sostanze pericolose saranno ritirate progressivamente dall’Ue.

Si tratta di sei sostanze di estrema criticita’ che verranno proibite nell’arco dei prossimi tre-cinque anni. Otterranno proroghe o licenze speciali singole imprese che abbiano ricevuto un’autorizzazione al loro impiego.

Sono sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o delle quali e’ stata accertata lo loro persistenza nell’ambiente e che si accumulano negli organismi viventi. Gli operatori che intendessero vendere o usare tali sostanze dovranno dimostrare che sono state adottate le prescritte misure di sicurezza per controllare adeguatamente i rischi. Oppure che abbiano accertato che i vantaggi per l’ economia e la societa’ sono maggiori dei rischi eventuali. Laddove vi siano sostanze o tecniche alternative praticabili, dovra’ essere presentato uno scadenzario per la sostituzione progressiva delle sostanze problematiche.

La decisione di progressiva messa al bando della Commissione fa seguito alla prima fase di registrazione e di notifica delle sostanze chimiche, completatasi con successo e costituisce un esempio dell’efficace attuazione di Reach e del modo in cui si possa combinare la sostenibilita’ con la competitivita’ se riuscira’ a incoraggiare l’industria a sviluppare alternative e a promuovere l’innovazione. La decisione colloca le sei sostanze nell’allegato XIV quello che annovera i principi chimici che non possono essere immesse sul mercato o usate a meno che non sia stata concessa un’autorizzazione per un uso specifico. L’obiettivo delle restrizioni e’ quello di assicurare che i rischi derivanti da sostanze ad alta criticita’ siano adeguatamente controllati e che tali sostanze vengano progressivamente rimpiazzate da alternative accettabili sul piano economico e tecnico. A tal fine la Commissione intende proporre l’inserimento nell’elenco delle sostanze candidate di un gran numero di sostanze che notoriamente suscitano grandi preoccupazioni, con il sostegno attivo degli Stati membri.

Le 6 sostanze chimiche sono: 5-ter-butyl-2,4,6-trinitro-m-xylene (musk xylene), il 4,4′-diamminodifenilmetano (MDA), l’esabromociclododecano (HBCDD), il di(2-etilesil) ftalato (DEHP), il ftalato benzilico butilico (BBP) e il ftalato dibutilico (DBP).

Per ciascuna sostanza elencata e’ fissata una data di scadenza che va dal 2014 al 2015. A partire da tale data la sostanza potra’ essere immessa sul mercato o usata soltanto se e’ stata concessa un’autorizzazione o se e’ stata presentata una domanda di autorizzazione entro la data ultima fissata a tal fine. Si tratta della data entro la quale chiunque desideri continuare ad usare una sostanza chimica che figura nella lista successivamente alla data di scadenza deve presentare un’apposita domanda. Si tratta di requisiti che vanno applicati indipendentemente dal quantitativo della sostanza immessa sul mercato o usata. Per la procedura di autorizzazione di tali preparati infatti non sono fissati limiti quantitativi minimi. Le domande di autorizzazione devono essere presentate all’Echa. Il comitato per la valutazione dei rischi e il comitato socioeconomico dell’ Echa esaminano quindi ciascuna domanda ed esprimono il loro parere alla Commissione europea, alla quale e’ affidata la decisione finale.