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Rapporto Unep: ogni anno l’investimento del 2% del Pil mondiale ci salverebbe dalle emissioni di carbonio

23 febbraio 2011 0 commenti

SmogSarebbe sufficiente investire il 2% del PIL mondiale per avviare la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio e contrastare efficacemente i cambiamenti climatici. È la conclusione a cui giunge un rapporto dell’UNEP (il programma per l’ambiente delle Nazioni Unite), secondo il quale questo “sacrificio”, quantificabile in circa 1.300 miliardi di dollari all’anno (circa 950 miliardi di euro), non avrebbe ripercussioni negative sull’espansione dell’economia mondiale.

Che anzi ne trarrebbe beneficio, derivandone un ritmo di crescita superiore rispetto a quello determinato dalle attuali politiche economiche, con importanti vantaggi per il settore industriale e per l’occupazione.

Per aprire questo auspicabile nuovo capitolo dell’economia mondiale – sostiene l’UNEP – è necessario che gli investimenti siano indirizzati verso un serie di settori chiave per la sostenibilità e lo sviluppo economico globale. L’elenco fornito dall’UNEP comprende l’agricoltura, l’edilizia, la pesca, le foreste, l’ industria, il turismo , i trasporti, le risorse idriche, la gestione dei rifiuti e, soprattutto, il settore dell’energia. La parte maggiore degli investimenti (1,25% del PIL mondiale) dovrebbe infatti essere destinata ad elevare i livelli di efficienza energetica e ad aumentare il ricorso alle fonti rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre la domanda di energia del 9% nel 2020 e di circa il 40% nel 2050.

Gran parte delle risorse necessarie ad avviare questa transizione potrebbero essere reperite da una redistribuzione dei sussidi che riguardano comparti ed attività produttive non più compatibili con un’economia a basse emissioni di carbonio, in particolare nel campo dell’energia, dell’agricoltura e della pesca. Secondo il rapporto, il sostegno offerto oggi a questi settori già pesa per oltre l’1% del PIL mondiale.