Home » Redazione Ecquo » Apertura, energia, Politiche »

Gli ambientalisti contro il ministro Romani: il decreto sulle rinnovabili minaccia il settore

28 febbraio 2011 0 commenti

fotovoltaico1“Il governo Berlusconi getta la maschera con un attacco senza precedenti alle fonti rinnovabili. Con la proposta di Decreto legislativo che verra’ presentata domani dal Ministro Romani si vogliono fermare l’eolico, il solare, e le biomasse in Italia per dare spazio al nucleare”. Cosi’ Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, in occasione della conferenza stampa davanti al ministero dello Sviluppo economico convocata da Legambiente Greenpeace, Wwf, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Kyoto Club, Ises, Anev, Aper, Assoenergie futuro, Assosolare.

“Il decreto legislativo ‘blocca-solare’ proposto dal dicastero dell’economia, che vuole porre un ‘tetto’ al fotovoltaico e bloccarne gli incentivi _ ricara la dose il presidente del Wwf, Stefano Leoni _ fa andare l’Italia in controtendenza rispetto al mondo intero: così spegneremo il ‘nostro’ sole e tutta l’economia, ancora giovane, che ruota intorno alle rinnovabili. Una mossa in controtendenza rispetto al mondo intero che ormai punta sulla green-economy con grande sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, ma soprattutto rispetto alla politica energetica indicata dall’Unione Europea che si è posta l’obiettivo di almeno il 20% al 2020 di copertura da fonti rinnovabili dei consumi di energia, un obiettivo sostenibile solo con il concorso di tutti i paesi”.

Questo decreto legislativo, se non verra’ cambiato, “sara’ un autentico schiaffo da parte di Romani nei confronti del Parlamento e della stessa Unione Europea– attacca la Muroni- dopo due mesi di audizioni e confronti in Parlamento, con l’approvazione di risoluzioni da parte di Camera e Senato che proponevano correttivi al primo testo presentato dal Governo, perche’ approvare un testo
che non tiene in alcun conto queste proposte?”. Forse, allora, aggiunge il direttoree generale di Legambiente, “era questo l’obiettivo della campagna mediatica negativa condotta dal governo in questi mesi contro le fonti rinnovabili? Per far partire il nucleare facendolo pagare ai cittadini in bolletta?”. Cio’ detto, “ci auguriamo- Muroni- che almeno il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo intervenga e faccia valere le ragioni dell’ambiente”.

Legambiente ha analizzato nel dettaglio i contenuti della proposta di decreto legislativo in attuazione della direttiva 2009/28/Ce. Per il solare fotovoltaico il Decreto prevede un tetto a 8.000 MegaWatt, dopo il quale e’ previsto lo stop a qualsiasi incentivo. Limite “incomprensibile, pari al fotovoltaico installato nel solo 2010 dalla Germania che ha cosi’ superato i 18.000 MW installati complessivamente puntando, in poco tempo, a raddoppiare questi obiettivi per raggiungere i target previsti dall’Unione Europea al 2020″.

Per l’eolico, c’e’ un “taglio retroattivo del 30% per gli incentivi in vigore: quando l’Unione Europea ha stabilito il divieto a qualsiasi intervento retroattivo proprio perche’ toglierebbero certezze agli investimenti delle imprese nel settore”. Ancora, si lamenta “un fallimentare sistema di incentivi con aste per i nuovi impianti: invece di ripensare gli attuali sistemi di incentivo, o copiare i migliori sistemi in vigore nei Paesi dove le rinnovabili stanno crescendo, si vuole introdurre in Italia il sistema delle aste che ha fallito in tutti i Paesi in cui e’ stato introdotto”. C’e’ poi lo “stop ai regolamenti edilizi comunali e alle leggi regionali che spingono le rinnovabili in edilizia: altro che federalismo, il Decreto prevede il divieto di indicazioni ‘diverse o superiori’ a quelle previste nel testo per le fonti rinnovabili in edilizia, con la conseguenza che i Comuni e le Regioni che gia’ sono intervenute, in alcuni casi con indicazioni molto piu’ ambiziose, dovranno fare un passo indietro senza poter, in alcun modo, intervenire in materia”.