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In Italia 12.600 siti inquinati: Udc e Pd chiedono impegno per risanamento

28 febbraio 2011 0 commenti

pollution Impegnare il governo a bonificare l’Italia, ripulendo le aree colpite da inquinamento, magari anche togliendo competenze al ministero dell’Ambiente per darle alle Regioni: questo il senso delle mozioni Pd e Udc il cui esame si avvia oggi nell’aula della Camera, con voto entro la settimana.

Dati alla mano, in Italia ci sono oltre 12.600 siti inquinati, piu’ di 1.350 comuni coinvolti e una media di quasi 300 euro per ogni metro quadro di superficie da bonificare. I numeri, si sottolinea nei documenti, li fornisce Federambiente nel ‘Rapporto bonifiche 2010′, che fa il censimento di tutti i posti inquinati d’Italia. Tra questi anche 57 Siti di interesse nazionale (Sin), quei siti strategici per il paese e che per questo devono essere perimetrati dal ministero dell’Ambiente, che ne controlla anche la procedura di bonifica. Ma le procedure che riguardano i Sin, denunciano le opposizioni, “risultano spesso lunghe e farraginose, penalizzando spesso le comunita’ locali”. Risultato: “Pochissimi territori sono stati restituiti nelle condizioni iniziali o in condizioni tali da attivare dei processi di reindustrializzazione”. Tra i tanti casi “emblematico” e’ quello di Crotone, dove un parte di territorio ex-industriale a ridosso della citta’ “aspetta da anni i finanziamenti che solo in minima parte sono stati erogati per far avere a quella citta’ un possibile sviluppo per il futuro”.

Il sito, spiega la mozione del Pd (a prima firma Alessandro Bratti), si trova “nel pieno dell’area cittadina” crotonese e costituisce “un grande pericolo dal punto di vista ambientale”. Il ministro dell’Ambiente ha inserito l’ex-area industriale della citta’ nei siti inquinati d’interesse nazionale, ma “a tale determinazione non e’ stato dato seguito e non e’ ancora stato avviato un
concreto piano d’azione per la bonifica dei territori interessati. Quello di Crotone, si sottolinea nelle mozioni Pd-Udc per la bonifica dei siti contaminati, e’ solo uno dei tanti esempi di inquinamento italiano: basti pensare che si contano “quasi 2 mila segnalazioni nella sola provincia di Milano”, mentre in Toscana “l’88% dei comuni e’ interessato da almeno un’area contaminata”. Ancora, in circa 1.800 siti la causa della contaminazione e’ rappresentata da un’attivita’ industriale.

I 57 Siti di interesse nazionale da bonificare “comprendono le aree maggiormente inquinate d’Italia”. Tra queste i petrolchimici di Porto Marghera, Brindisi, Priolo, Gela, Taranto, le aree industriali di Pioltello Rodano, Bagnoli-Coroglio, Crotone, Trieste, Serravalle Scrivia, bacino del fiume Sacco, litorale Domizio-Flegreo e Agro Aversano. Per questo con le mozioni, il cui esame si avvia oggi nell’aula della Camera (quella Udc e’ a prima firma Libe’), “si impegna il Governo a valutare se non sia giunto il momento di procedere, sia sul piano normativo che su quello organizzativo e delle risorse disponibili, ad una profonda revisione della strategia di intervento pubblico”, magari anche “coinvolgendo il sistema degli enti locali”.

Si chiede anche di “individuare un’efficace strategia in tema di Sin contaminati” e di “valutare l’opportunita’ di affidare la regia delle operazioni di bonifica e di messa in sicurezza alle regioni, visto il clamoroso insuccesso delle politiche ministeriali anche promuovendo una profonda modifica legislativa”. Occorre poi “garantire in tempi certi la bonifica e la riqualificazione dei territori”. Da ultimo, si impegna il Governo ad “accelerare l’intervento di bonifica nell’area di Crotone, una delle aree con le problematiche ambientali piu’ gravi a livello nazionale, anche come opportunita’ di sviluppo economico, turistico, portuale del territorio”.