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Ad Allumiere la nuova discarica di Roma? Forse. E parte la mobilitazione

2 marzo 2011 0 commenti

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La nuova discarica di Roma, grazie ad un accordo segreto tra il sindaco di Roma e il ministro della Difesa, nascerà in una area militare sui Monti della Tolfa? «Quella di Allumiere è una delle tante ipotesi in campo per collocare la nuova discarica dopo la chiusura di Malagrotta, ma non è stata presa alcuna decisione su questo o altri siti. Attendiamo che la Regione Lazio faccia le sue valutazioni e delle scelte chiare sul dopo Malagrotta» frena il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sull’ipotesi di scegliere il comune di Allumiere _ sui Monti della Tolfa _ come sito per la nuova discarica di Roma.

Quanto al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini è stata colta di sorpresa e si dice contro. «Non ci sarà alcuna cittadella dei rifiuti nel comune di Allumiere» repilica a caldo. «Ho parlato con il sindaco di Allumiere, che mi ha telefonato questa mattina, al quale ho confermato che sulla base delle valutazioni che la Regione Lazio ha già effettuato, anche in relazione alle condizioni ambientali e infrastrutturali del territorio, non si realizzerà alcuna città dei rifiuti ad Allumiere».

«Abbiamo appreso che il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, avrebbe firmato lo scorso 13 dicembre un protocollo di intesa con il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per dislocare nella provincia di Roma, e per la precisione nel comune di Allumiere, una discarica di rifiuti, e questo è sorprendente e grave» dice il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Che aggiunge: «Malgrado le diverse occasioni avute per confrontarci sul tema dei rifiuti, mai eravamo stati informati di un atto così importante e impegnativo. Si tratterebbe, e usiamo il condizionale perchè ci auguriamo che la notizia venga smentita, di un atto che la dice lunga sull’assenza di trasparenza e reale volontà di collaborazione che ha caratterizzato le iniziative del Comune di Roma in tema dei rifiuti». Zingaretti parla di «uno sgarbo e una furbizia che complicano ancora di più la complessa vicenda della gestione dei rifiuti della Capitale. Un metodo per governare poco serio, che inasprisce gli animi, inconcludente che logora i rapporti di fiducia e soprattutto fa perdere a Roma in maniera irresponsabile tempo prezioso».

Il sindaco di Allumiere, Augusto Battilocchio, è infuriato. “E’ comodo dire ‘Portiamo la monnezza fuori da Roma’, ma questo per i romani comporterebbe un costo enorme per il trasporto dei rifiuti con camion o treni fino ad Allumiere, che dista circa 80 chilometri da Roma. Una discarica ad Allumiere sarebbe una iattura, non capisco chi dal punto di vista politico possa decidere queste cose senza interpellarci. A Roma dico: non fatevi prendere in giro perche’ i cittadini si troverebbero a pagare il trasporto dei rifiuti. Siamo pronti ad organizzare ogni forma di protesta”.

Durissime anche Sinistra e Libertà e i Verdi. «Nonostante le rassicurazioni dell’assessore regionale alle Attività Produttive e Politiche dei Rifiuti Di Paolo e del sindaco di Roma Alemanno, nonostante le accuse di infondato allarmismo che ci sono state rivolte quando dicemmo che quella di Allumiere era più di un’ipotesi _ accusa il capogruppo di Sel alla Provincia di Roma, Gino De Paolis – questo protocollo di intesa, firmato dal Sindaco di Roma Capitale e il ministro La Russa è uno schiaffo alla dignità di un territorio. Amaramente constatiamo che le intenzioni di Alemanno e del ministro della difesa La Russa sono quelle di predisporre la realizzazione di una mega discarica sul territorio tra Civitavecchia ed Allumiere, per risolvere il problema dei rifiuti di Roma». Così , che annuncia: «Ora barricate» «Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di scavalcare ogni tipo di confronto -continua De Paolis- e soprattutto crediamo fortemente che un’intesa come quella firmata da Alemanno e La Russa in gran segreto faccia parte di un disegno più complesso volto alla creazione ad arte di una emergenza come quella di Napoli in grado di giustificare ancora una volta operazioni autoritarie e dannose per una intera comunità. Il territorio in questione infatti rappresenta già da tempo una servitù di cui Roma e l’intera regione usufruiscono: si pensi al porto e alle due centrali Enel che hanno martorizzato il territorio e compromesso seriamente la qualità dell’ambiente». «È chiaro -prosegue- che Civitavecchia e il suo comprensorio non possono tollerare che nell’ambito della Provincia di Roma vi siano aree che la Capitale considera periferia da sfruttare per risolvere le problematiche del centro. Vorrei infatti ricordare al Sindaco e al ministro La Russa che la concezione di una Area Metropolitana vasta deve servire a migliorare la interconnessione tra i territori e riequilibrare il rapporto tra Roma e le aree limitrofe, strettamente collegate alla città per lo sviluppo economico, sociale e della qualità della vita. Se per Alemanno e La Russa invece significa riproporre l’arroganza e il sopruso stile Impero Romano noi non staremo a guardare».

«Con la scelta di Allumiere come sito della nuova discarica di Roma c’è il rischio serio e concreto che sulla vicenda rifiuti a Roma ci si avvii verso una soluzione in
stile Campania» attacca presidente nazionale e capogruppo in Regione Lazio, Angelo Bonelli.
«Sono forti le analogie infatti tra la vicenda del Lazio e quella del Parco del Vesuvio dove si sono realizzate discariche in aree protette. Allumiere, infatti si trova in una Zps che è un’area naturale protetta istituita in base a una direttiva europea che il Sindaco Alemanno sta scientemente violando. Per questo motivo stiamo inoltrando un esposto all’Unione europea per attenzionare Bruxelles affinchè blocchi fin dall’inizio l’istituzione della discarica che viola la Direttiva 79/409/CEE».

Ma nel Pdl romano l’ipotesi non dispiace affatto. «Comprendo le preoccupazione dei cittadini di Allumiere per la ventilata ipotesi di approntare una discarica alle loro porte, meno quelle dei soliti ‘sfascitì dell’opposizione che per motivi esclusivamente politici si oppongono a tale soluzione. Una cosa però è certa ed è che Malagrotta è al collasso, è colma e un sito nuovo bisognerà pur trovarlo». Lo afferma Samuele Piccolo Pdl, vicepresidente dell’Assemblea capitolina. «Questo è il paese dei no a priori, no ai campi nomadi sotto casa, no agli inceneritori, no alle discariche. Continuando così, sempre e solo dicendo no, Roma corre il rischio di fare la fine di Napoli – sottolinea – con i rifiuti sotto le abitazioni perchè nessuno degli amministratori partenopei ha mai pianificato e affrontato il discorso e l’emergenza rifiuti».