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La Coldiretti afferma: “I drammatici effetti del maltempo sono anche la conseguenza di una riduzione del 27 per cento della superficie coltivata negli ultimi 40 anni”.

4 marzo 2011 0 commenti

Lo smottamento di una montagna I drammatici effetti della recente ondata di maltempo “sono anche il risultato del fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura con una riduzione di ben il 27 per cento della superficie coltivata negli ultimi 40 anni”.

E’ quanto afferma la Coldiretti che, in riferimento al pesante bilancio di vite umane e danni stimati in 100 milioni di euro solo per il settore agricolo, sottolinea “la necessità di intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese”.

“Le città continuano a ‘mangiare’ i terreni destinati all’agricoltura che – precisa la Coldiretti – interessa ora una superficie di 12,7 milioni di ettari che svolge un ruolo insostituibile per la stabilità del territorio. Il progressivo abbandono delle terre, sotto la spinta del rapido processo di urbanizzazione, spesso incontrollato, non è stato accompagnato dagli investimenti necessari per l’adeguamento della rete di scolo delle acque con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti”.

“Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che – conclude la Coldiretti – si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge”.