Europa: il taglio delle emissioni di gas serra ridurrebbe i costi della sanità. E in Italia si risparmierebbero 3,4 miliardi di euro l’anno
Un obiettivo di riduzione dei gas serra per l’Ue dal 20% al 30% al 2020 porterebbe decine di miliardi di risparmio in termini di costi di assistenza sanitaria associata all’inquinamento legato alle emissioni di gas serra. Per l’Italia si parla di un taglio di 3,4 miliardi di euro l’anno.
L’interessante rapporto è stato diffuso da Climate Action Network Europe, la più grande coalizione di organizzazioni che lavora sui temi del clima e dell’energia in 26 paesi Europei. Il documento è stato pubblicato alla vigilia della comunicazione della Commissione europea sulla road map per il clima al 2050 e sul piano di azione sulle rinnovabili, previste domani 8 marzo a Bruxelles.
La Commissione Ue stima che portare il taglio della CO2 al 30% al 2020 porterebbe ad una minore spesa legata alla salute, con un valore che oscilla in una forchetta fra i 3,5 e i 16,7 miliardi di euro, a seconda di come venga compiuta la riduzione delle emissioni. Nel mirino di Bruxelles c’e’ una riduzione fra il 4% e il 9% di inquinanti come le famigerate polveri sottili (Pm10), anidride solforosa (SO2), ozono e ossidi di azoto (NOx).
La stima delle organizzazioni europee Health and Environment Alliance (Heal) e di HCWHE invece, stima per l’Italia un taglio di 3,4 miliardi l’anno di costi sanitari, per la Francia di 3,5 miliardi e per la Germania addirittura di 8,1 miliardi. Per dare un’idea della dimensione del fenomeno, si parla una riduzione di 1,2 milioni di giornate di cure mediche respiratorie per adulti e bambini, 142mila visite per problemi respiratori e asma e 3.776 ricoveri ospedalieri per motivi respiratori e cardiaci.