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Prestigiacomo rassicura tutti, anche il Sud: “Sulle rinnovabili si va avanti”

8 marzo 2011 0 commenti

Prestigiacomo: "Sulle rinnovabili non molliamo"“Sulle rinnovabili si va avanti. Si va avanti per rispettare gli obiettivi europei del 17% di produzione di energia pulita al 2010 e per mantenere l’Italia in corsa in un settore dal grande futuro”. Con queste parole Stefania Prestiagiacomo, ministro dell’Ambiente, in un’intervista pubblicata oggi da ‘Il Mattino‘, commenta le accuse che 65 parlamentari del sud, bipartisan, muovono al governo circa il cambio delle regole di distribuzione degli incentivi per le imprese che investono sull’energia solare.

“Gli incentivi sulle rinnovabili – spiega la Prestigiacomo – continueranno seguendo il trend decrescente dei costi dei materiali e in linea con quelli degli altri paesi europei. Inoltre accelereremo i tempi della definizione delle nuove tariffe per dare certezza anche sui futuri investimenti. Il mix energetico che il Governo ha programmato per i prossimi decenni è di un 25% di rinnovabili, 25% di nucleare e il restante 50% di combustibili fossili. C’è quindi spazio, bisogno e volontà politica di incrementare le rinnovabili”.

“Il fotovoltaico avrà un grande futuro. Le speculazioni e le truffe saranno evitate. Dobbiamo costruire – aggiunge – un futuro imprenditoriale sano in cui le rinnovabili siano fonti competitive di energia e non un rifugio per chi cerca facili guadagni. Io sogno un’Italia di tetti con i pannelli solari, di aziende che si autoproducono l’energia necessaria, un solare diffuso che abbatte consumi ed emissioni di Co2″.

Circa la volontà di investire, in tempi di federalismo, sull’energia idroelettrica con il 70% delle centrali al Nord, il ministro dell’Ambiente sostiene che “l’idroelettrico nel nostro paese è stabile da una ventina di anni e non ha grandi possibilità di crescita. Non ci può essere una contrapposizione tra con solare, eolico e biomasse che invece sono in grande sviluppo. Non inventiamo – così conclude – antagonismi strumentali nell’anno in cui celebriamo l’unità d’Italia”.