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Vivere nelle città traboccanti smog aumenta il rischio di dermatiti

10 marzo 2011 0 commenti

smogNelle città la dermatite seborroica è in aumento a causa dell’inquinamento: fattori ambientali come smog e umidità, infatti, ne incrementano le percentuali di incidenza. È quanto è emerso nel corso del Secondo Meeting Internazionale Isplad (International-italian society of plastic regenerative and oncologic dermatology) “High Technology in Dermatology”, tenutosi a Roma. La dermatite seborroica, spiegano gli esperti, è una forma infiammatoria acuta della pelle che si presenta ciclicamente dopo brevi assenze che fanno sperare in una guarigione completa.

Colpisce circa il 3-5% della popolazione, con una stima per l’Italia di 2-3 milioni di persone, prevalentemente maschi (6 uomini a fronte di 1 donna), con picchi durante l’età infantile, adolescenziale e nella mezza età. Spesso viene identificata con la forfora, ma può colpire anche il viso, il condotto uditivo e il torace, e si presenta con le caratteristiche squame e croste associate a forte prurito. Tra i fattori sospettati di contribuire all’insorgere della patologia ci sono la predisposizione genetica, le anomalie del sistema immunitario a livello della cute, fattori ambientali – soprattutto smog e umidità – condizioni ormonali, depressione, stress, malnutrizione.

Dal meeting sono emerse anche nuove prospettive terapeutiche: a prendere il posto del cortisone – fino a oggi considerato l’unica terapia per attenuare i sintomi – un nuovo preparato a base di allumi la cui efficacia è risultata evidente già dopo la prima settimana di trattamento, per arrivare a una remissione completa dopo un mese.