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Sisma in Giappone: alla centrale di Fukushima 1 possibile un rilascio di radioattività

11 marzo 2011 0 commenti
La centrale nucleare di Fukushima

La centrale nucleare di Fukushima

L’incubo nucleare in Giappone ha un nome: Fukushima. È questa la centrale nucleare, tra le numerose nell’isola colpita dal sisma, dalla quale potrebbero arrivare guai gravi.

Nei reattore 1 dell’impianto di Fukushima, un impianto da 460 Mw, vecchio di 40 anni, il sistema di raffreddamento del nocciolo del reattore è andato in tilt. I generatori diesel d’emergenza hanno cessato di funzionare alle 15.41  ora ocale _ cioè 55 minuti dopo la scossa _  e all’interno dell’impianto si è registrato una interruzione del pompaggio di acqua nel cuore del reattore e di conseguenza un aumento del livello di radioattività.

Anche il secondo dei sei reattori di Fukushima 1 _ una unitaà da 780 MW _ sta sperimentando problemi di raffreddamento ed è stato necessario attivare il sistema di raffreddamento di emergenza.

I reattori _ prodotti dalla General Electric nel 1971 _ sono dotati del sistema automatico di raffreddamento Reactor core isolation cooling (Rcic) che può operare senza elettricità graazie a pacchi di batterie che garantiscono autonomia per almeno 4 ore, quando la produzione di calore dalle barre dell’impianto è sostanzialmente ridotta, ma ancora non interrotta.

Il sistema di emrgenza ha effettivamente smesso di funzionare alle 20.30 ora locale. Il punto è: il reattore si sarà raffreddato abbastanza dopo quasi 5 ore di lavoro?
I siti nucleari  nell’area del sisma, il nord-est, sono quattro. I reattori che, al momento della scosse, si sono automaticamente chiusi sono stati undici, localizzati nelle centrali di Oganawa Tokai, Fukushima Daini e Fukushima Daiichi.

È stato il guasto al sistema di raffreddamento all’ultimo reattore che ha spinto il governo a dichiarare alle 16.36 ora locale «l’emergenza nucleare. I reattori in questioni sono ad acqua, i più comuni in Giappone: il calore è prodotto da una reazione nel nucleo, che porta l’acqua all’ebollizione e dunque al vapore. Quest’ultimo serve a far funzionare una turbina, dopo di che viene raffreddato in un condensatore e riconvertito in acqua, che viene poi pompata nel nucleo del reattore, completando il ciclo. Anche quando il reattore è chiuso e la fissione nucleare fermata, resta un intenso livello di vapore. Il sistema di raffreddamento serve proprio a dissipare questo vapore.

A Fukushima, dove la situazione sembra stia peggiorando, si sta cercando di allentare la pressione sul reattore facendo fuoriuscire parte del vapore radioattivo accumulato. Gli ingegneri stanno cercando di fissare il sistema di raffreddamento al reattore principale. Le autorità giapponesi si aspettano possibili fughe radioattive di ridotta entità.   In un raggio di tre chilometri attorno alla centrale vivono circa 2.800 abitanti. A tutti è stato ordinato di evacuare mnetre queli che vivono tra i 3 e 10 chilometri sono stati invitati a non uscire di casa.