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Romani: sul nucleare serve una pausa di riflessione

18 marzo 2011 0 commenti
Paolo Romani “Sul nucleare serve un momento di riflessione” e c’e’ la necessita’ di “fermarsi un attimo per capire cosa fare”. A cambiare a sorpresa la posizione del governo è il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani.

Nel suo intervento all’inaugurazione dell’interconnessione elettrica Italia-Sardegna Sapei, giusto accanto alla centrale nucleare in corso di smantellamento di Borgo Sabotino, Romani ricorda la necessita’ dell’Italia di avere energia a un costo piu’ basso, pero’, riferendosi a quanto sta accadendo in Giappone, non esita ad affermare che “non posso non dire che non siamo preoccupati”, benche’ si sia trattato “di un evento eccezionale, probabilmente non ripetibile nel nostro Paese”.

E quindi, dice Romani, e’ il caso di “fermarsi un attimo, capire cosa fare” alla luce degli stress-test decisi dall’Europa sulle centrali nucleari.
Sul nucleare in Italia è necessaria “una pausa di riflessione” dopo la tragedia che ha colpito il Giappone. E’ opportuno, quindi, procedere insieme all’Europa perchè la priorità è la sicurezza dei cittadini.
Dato che gli stress test saranno terminati non prima del secondo semestre dell’anno questo significa uno stop minimo di alcuni mesi.
Più tardi alla Camera Romani ribadisce il concetto: la questione va “assolutamente approfondita”. “E’ un momento di riflessione – ha detto il ministro conversando con i giornalisti a Montecitorio – sulla sicurezza dobbiamo assolutamente approfondire. Oggi c’è un’emergenza che è più importante di qualsiasi altra cosa: c’è la priorità assoluta di verificare la sicurezza di tutte le centrali esistenti in Europa e la Ue sta cercando di coordinarsi su questo anche svolgendo degli stress test” sulle centrali. Il governo, ha sottolineato, “andrà avanti di concerto con l’Europa”. Il compito del governo, ha detto il ministro, “è dare delle informazioni precise ai cittadini. Per quanto riguarda il cambiamento di posizione dell’esecutivo che a caldo aveva detto che sul nucleare era impossibile tornare indietro, il ministro ha spiegato: “E’ accaduto in parte quello che accade in altre circostanze, c’è stata una sottovalutazione di quanto accaduto. I governi devono prima capire cosa è accaduto e le prospettive”.
Non solo. Una scelta così importante come il ritorno al nucleare “non può essere fatta senza il consenso delle comunità locali”. “Una scelta importante di questo tipo – ha affermato conversando con i giornalisti alla Camera – non può essere fatta senza l’adesione delle comunità locali”. Romani ha poi precisato che ieri il sottosegretario Stefano Saglia, che ha detto che le centrali saranno costruite solo nei territori che avranno espresso il loro assenso, “ha voluto spiegare il procedimento che è molto complesso”.